“La Passione di Maria” scritto, ideato e interpretato da Giorgia Brusco con le musiche originali del M° Corrado Trabuio che dialogherà dal vivo con l’attrice aprirà martedì 9 luglio alle 21,15 la quindicesima rassegna di “Divocid’accordo”, musica e cultura all’ombra dei campanili. Il monologo, per la regia di Eugenio Ripepi, allestito presso l’oratorio Santa Maria Maddalena della parrocchia di San Matteo, prende le mosse da una ricerca e una conseguente riflessione sulle Sacre Rappresentazioni medievali. Nonostante nell’iconografia medievale solitamente la figura di Maria possa risultare marginale, disegnata come una donna che piange disperatamente la morte del Figlio, attraverso le drammatiche manifestazioni di cordoglio e di devozione delle Passioni medievali, veniva comunque comunicato un profondo messaggio di liberazione della donna, veicolato dal ruolo primario assunto dalla Vergine nei momenti più importanti della Passione.
Anticamente il destino delle vedove – e peggio ancora se madri senza figli – era tremendo. La vedovanza, per la donna di allora, era la situazione peggiore che potesse capitare. Senza maschio, la donna era “come un cane senza padrone, una pecora senza pastore”, senza difese, senza diritti, cacciata e reietta da tutti. Dopo la vicenda esemplare della Madonna, la donna non è più una sopravvissuta al proprio maschio, padre, marito o figlio che sia, piena di sensi di colpa e che per loro si sente obbligata a vivere come una morta vivente, sempre chiusa in casa, sempre vestita di nero, sempre a pensare a «lui», morto. Nell’ordine di Gesù a Maria: «Madre, ecco tuo figlio» avviene l’emancipazione della donna dalla schiavitù della carne legata al genere femminile, cioè come sposa, figlia e madre.
Maria sotto la croce soffre le doglie del parto, quelle che non aveva provato alla nascita del Figlio.
Ecco il messaggio di emancipazione della Vergine: il corpo della donna non è tutto sesso, né organismo offerto in sacrificio al padre o al marito o ai figli o a qualsiasi altro maschio nell’ambiente di lavoro e nella società. La donna si deve costituire come persona in modo indipendente dal maschio. Ed è dal ventre della donna che nascerà il maschio nuovo. La nuova società. La rappresentazione della Passione è sempre un rito di passaggio. Un cammino a tappe accanto a chi soffre. Un processo di purificazione dalle paure e di scioglimento dai legami di asservimento ai potenti. Un viaggio negli inferi e nella notte per attendere l’alba. Per scoprire i contenitori di morte, i sepolcri, le tombe, vuoti. E fare festa. E il rito del Teatro diviene elemento fondante per mettere in luce questi aspetti attraverso un allestimento che affonda le mani nelle radici della nostra cultura per piombare prepotentemente nel presente. Uno spettacolo che parli direttamente all’emozione e che attraverso gli occhi di Maria ci porterà a rivivere le vicende della Passione di Cristo.
Così commenta Alessandro Chirivì, capogruppo di maggioranza e delegato al calendario delle manifestazioni ed alla cultura: «Ecco un’altra bellissima rappresentazione teatrale e musicale organizzata dalla Parrocchia, che porterà ad esibirsi nella nostra cittadina Giorgia Brusco, attrice nota e di straordinario talento. Laigueglia sta diventando sempre di più un palcoscenico ideale per una pluralità di arti, dalla musica alla pittura, al teatro, alla fotografia, alla letteratura, tutte discipline che, ispirate dalla bellezza del borgo, possono trovare un terreno fertile dove incontrarsi, confrontarsi ed esibirsi, a vantaggio dell’intrattenimento e dell’arricchimento culturale e spirituale di turisti, visitatori, ospiti e cittadini».