Premessa doverosa: se avrete la pazienza di leggere quel che segue sappiate che sono di parte, sono amico di Aimone Vio, della moglie Chiara, delle figlie Caterina, Camilla e Carolina, quindi i miei giudizi sulla sua ultima creatura potrebbero essere, nonostante gli sforzi, falsati dall’affetto.
E veniamo alla “creatura”, l’OrtOsteria Renè, centro storico di Bastia d’Albenga. Un ristorante, sembrerebbe a prima vista, ma anche un tributo alla storia di Aimone, di BioVio, legata agli affetti e alle tradizioni. Gli affetti sono nel nome Renè, una dedica a Renato, papà di Aimone (che al secolo fa Giobatta, ma nessuno lo conosce con questo nome), che proprio qui aveva creato, negli Anni ‘90, Il Torchietto, una pizzeria-ristorante di grande successo. La tradizione in quel “OrtOsteria” che unisce l’orto, la campagna, l’agricoltura, all’osteria (un vezzo, l’ambiente è country chic, eleganza senza tempo), per dire dell’amore per la cucina di tradizione. Un nuovo ristorante, insomma, che va ad aggiungersi all’azienda agricola che produce carciofi e aromatiche, alla lavorazione delle aromatiche in vaschetta, alla pluripremiata cantina di Pigato, Vermentino, Rossese e Granaccia, all’agriturismo. Un’azienda che, tra le prime in Riviera, ha saputo mettere in rete, con grande successo, agricoltura e turismo.
Regina della nuova avventura è Carolina, la più giovane delle figlie, che ha “rubato” a mamma Chiara le ricette della tradizione ligure prima di fare esperienze importanti a Pollenzo e alla corte di alcuni grandi chef internazionali. OrtOsteria Renè ha aperto da qualche settimana e, al momento, funziona solo nei fine settimana, su prenotazione e, sempre su prenotazione, per pranzi e cene numerose. L’obiettivo, comunque, è di aprire, sempre su prenotazione, tutti i giorni. L’ambiente, come accennato, è elegante senza essere lezioso. Le pietre a vista, la grande cucina in parte a vista, l’utilizzo di legno e vetro rende il locale caldo, accogliente, luminoso. La cantina è a vista, nel senso che un lastrone di vetro sostituisce il pavimento, e mentre si cammina si possono vedere, sotto, i grandi vini firmati BioVio e bollicine italiane e francesi.
Nei piatti di Carolina, non può essere altrimenti, una grande importanza l’hanno le verdure dell’orto di famiglia e così ecco i carciofi in pastella, i previ (cavoli ripieni con un sughetto leggero di pomodoro), le erbette e via dicendo. La Liguria trionfa anche nelle acciughe fritte accompagnate da una fresca insalatina e, soprattutto, nei ravioli di erbette e maggiorana conditi da un filo di olio di taggiasca (firmato BioVio, naturalmente) e una spolverata di castelmagno. Il tonno di coniglio (non terminerà mai la diatriba se la ricetta è originaria del Piemonte o della Liguria, ma alla fine…chissenefrega, l’importante è che buonissimo!) si sposa bene in un letto di cavoli, mentre la buridda di seppie, piselli e fave è morbida e delicata, splendido matrimonio tra mare e orto. Non sono un grande amante dei dolci, ma la frolla con ricotta, fragole e meringa è molto gradevole, scalda senza essere stucchevole. Dei vini sarebbe quasi inutile parlare, il rosè 4C è ideale come aperitivo con gli antipasti, mentre il vermentino si sposa perfettamente con i piatti di Carolina. A me è rimasto in bocca il sapore caldo e fruttato della granaccia 2022, che siappur non ancora imbottigliata (ne abbiamo bevuto un calice preso dalla vasca) è già matura e molto, ma molto interessante.
Al di là dell’affetto all’OrtOsteria Renè si mangia molto bene, si beve molto bene, si sta molto bene. Da provare, senza dimenticare di prenotare. Email agriturismo@biovio.it Tel. 335 7276148
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…