Una poltrona sotto il grande albero che accoglie chi arriva a Colletta di Castelbianco, uno dei Borghi più belli d’Italia, Bandiere Verde, primo borgo telematico alla fine degli Anni ‘90, quando internet era ancora una scommessa. Non una poltrona qualsasi, però, ma una poltrona-pensatoio, con un cuore sul retro dello schienale e una scritta sulla seduta: “Sit Down to Have an Idea”, siediti se vuoi che ti venga un’idea. Una installazione artistica, forse, di sicuro una bella performance, soprattutto se la vista è sul verde pietroso della Val Pennavaire. A firmare il progetto artistico è Andrea Bianconi a sostegno della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, a cura di Francesca Di Giorgio attraverso l’istallazione della poltrona d’autore in varie località. L’inizio fu Bologna, con le sue piazze e i suoi spazi. Poi il Teatro Duse, nell’intimità delle sue storiche sale. Seguì la cima del Monte Carega, la conquista dell’aria aperta, dopo l’isolamento del lockdown, e poi ancora Tropea, con l’infinito del suo mare.
Una installazione informale partita dal basso (nel senso che la poltrona era ai piedi del borgo) come una laica processione laica per arrivare alla cima del paese. Qualche discorso di rito, poi la spiegazione dell’artista: “L’idea mi è venuta casualmente nel mio studio, un giorno che non mi veniva un’idea. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse, che mi consigliasse, ma ero solo, o meglio, ero solo con la mia vecchia poltrona. Ho preso un pennarello e ho scritto “Sit Down to Have an Idea”. Non ci crederete, ma l’idea mi è venuta. Poi, tutti quelli che venivano nel mio studio, volevano sedersi sulla poltrona che, alla fine, è uscita dal mio studio e ha cominciato a viaggiare, sino ad arrivare oggi a Colletta”, ha raccontato Bianconi. Inutile dire che la poltrona è stata subito un successo, al punto che Monica Maroglio e Vincenzo Ricotta, fiduciari Slow Food rispettivamente della Condotta di Albenga, Finale Ligure ed Alassio e della Condotta del Savonese, ricordavano “Una poltrona per due” (si scherza, ovviamente), ma hanno fatto pace grazie al gustoso buffet, annaffiato da prosecco e ScolaBeer, allestito dalla famiglia Scola, con Samuele e papà/nonno Fausto come frontman. La poltrona rimarrà sotto il grande albero in maniera permanente e chiunque, in crisi di creatività o meno, ci si potrà sedere. Prima o dopo un aperitivo al bar ristorante gestito da Samuele!
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…