E’ stato chiuso per diversi mesi, per lavori di restauro (ma anche per installare un nuovo, moderno e capiente forno) diventati problematici per il Covid19. Ma oggi (in effetti da diverse settimane), ha riaperto, ancora in tempo per festeggiare i 150 anni di attività Il Panificio Ferrari, che a ragione potrebbe aggiungere la parola “Antico”, da un secolo e mezzo è un punto di riferimento per la tradizione a Pieve di Teco, forno e punto vendita lungo la Statale che porta al Colle di Nava, un secondo punto vendita in via Ponzoni, i portici.
Una tappa obbligata per chi, in estate o in inverno, va a fare un pic nic al Colle di Nava, a Monesi, a Mendatica. Ma anche una meta per imperiesi e albenganesi che, con la scusa di comprare pane di ottima qualità, ne approfittano per fare due passi al fresco dei caratteristici portici, magari acquistando anche toma di Mendatica o brussu. “Con mio figlio William siamo arrivati alla quinta generazione”, dice la gentile proprietaria quando chiedo se conferma quel “1870” sotto la scritta Panificio Ferrari, grafica moderna, che campeggia nel punto vendita ristrutturato, che per un vecchio romantico come me fa un po’ rimpiangere la vecchia bottega in legno scuro che per decenni ha accolto con calore (non solo per il forno quasi sempre acceso) i clienti. Il pane, le torte verdi alla maniera di Pieve di Teco (con il riso), la farinata, le frise (pane d’orzo da ammollare in acqua e aceto, strofinare con aglio di Vessalico e mangiare con pomodoro fresco, olio extravergine e acciuga), gli inarrivabili dolci da forno, tradizionali gobeletti in primo luogo. La fama del panificio (per chi non volesse arrivare a Pieve di Teco il panificio fornisce anche negozi della Riviera) si è sviluppato nel corso degli anni anche grazie alla celebre pagnotta di Pieve, un pane che grazie alle farine, alla pasta madre, alla lunghissima lievitazione, resta fresco per giorni e giorni, il pane di un tempo, insomma. Senza nulla togliere agli altri ottimi e storici forni di Pieve di Teco, insomma, i 150 anni del Panificio Ferrari 1870 meritano un applauso!
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…