Gli Alpini, anche i giovanissimi scolari lo sanno, avevano avuto un ruolo fondamentale in quella che l’allora papa definì “l’inutile strage”, la Prima Guerra Mondiale, ma che ebbe il merito di unificare una giovanissima Italia. Gli Alpini, certo, corpo d’eccellenza e “carne da macello” (in quella guerra), capace di eroismi assoluti e che, forse unico corpo militare, riesce ad essere unito anche in tempo di pace, con una rete di volontari che si riconoscono nell’Ana, associazione nazionale alpini. Vendone, piccolo comune dell’entroterra di Albenga, festeggia nel fine settimana, da sabato 20 a domenica 21 luglio, gli Alpini con la tradizionale festa della Montagna.
Lo fa con una due giorni dedicata alla Memoria, alla cultura e alla festa, come da tradizione. Si comincia domani sera, sabato 20, con alle 19,30 l’apertura degli stand gastronomici e, alle 21,30, la serata danzante con l’Orchestra Bruno Mauro.
La festa degli Alpini continua domenica 21 luglio alle 9,15 con il ricevimento dei gruppi Ana presso il piazzale degli Alpini. Alle 11 messa davanti al monumento ai Caduti, alle 12,30 Rancio Alpino, mentre alle 19,30 riapertura degli stand gastronomici e alle 21,30 serata danzante con orchestra Domenico Cerry.
Nel menù i piatti della tradizione come il coniglio alla vendonese, le lumache du Briccu, il pan fritto di Nunzia e Lina, i mitici ravioli, la polenta, il pesto, le grigliate. I vini sono quelli del territorio (e non solo). Ci saranno, come sempre, gli stand dei produttori locali, dall’olio di Bronda e Revello ai formaggi di Seno e Revello, ai vini di Claudio Vio, allo zafferano della Crosa, l’aglio dell’azienda Andrea Ciocca. E poi le De.Co. di Vendone, le lazarene (pasta di farina di castagne e grano) al sugo di nocciole, i cachi essiccati, l’olio di montagna, il grano di Vendone.