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Ad Alassio ritornano le Gallette di Santa Caterina

Di Giò Barbera

Le Gallette di Santa Caterina, tipico dolce De.Co. di Alassio, tornano ad essere protagoniste nonostante il periodo di emergenza sanitaria.  E’ in fase di preparazione la festa del prossimo 25 novembre con la visita alle parrocchie dei confratelli per distribuire le gallette con l’effigie della santa per riaffermare gli impegni morali, religiosi e sociali che contraddistinguono l’appartenenza alla confraternita.  Domenica 22 novembre è in programma una tappa alla chiesa di San Sebastiano nella frazione di Moglio. Al termine dalla funzione religiosa si terrà la distribuzione delle gallette che tradizionalmente hanno accompagnato e difeso dai naufragi e dalle tempeste i marinai alassini. Gallette diventate nel 2019 prodotto a denominazione comunale proprio per il loro legame storico oltre che religioso con la comunità alassina.  Le funzioni in preparazione alla festa di S. Caterina, dopo l’appuntamento di domenica, proseguiranno sino a martedì 24 novembre con il triduo di preparazione, per concludersi mercoledì alle ore 17.30 con i Vespri e la Santa Messa presieduta dai sacerdoti di tutte le parrocchie. «In questo momento è importante mantenere le tradizioni in tutte le loro forme. Anche le De.Co – sottolinea l’assessore al Commercio Fabio Macheda – possono giocare un ruolo importante per evocare consapevolezza e appartenenza».

LA STORIA DELLE GALLETTE

Le gallette venivano distribuite ai fedeli in occasione della festa di S. Caterina di Alessandria, come ricevuta di pagamento per l’annuale quota di appartenenza all’omonima confraternita. Un semplice dolce rotondo a base di acqua, farina, zucchero e strutto, aromatizzato con semi di finocchio e cotto in forno.

LA POESIA SCRITTA DA ANTONIO CAROSSINO

Galletta de Santa Caterina reunda cumme u su,
dura cumme na pria, benexia dau Segnù.

Faita de farina, d’aigua de so;
pòvera d’ingredienti, ricca de virtù.

Gioxiu vivente da Santa alesciandrina,
segnau da a roia, da a pòrmura, da a curuna.

Santa cora ai marinai
che in ti frangenti da burrasca,
quandu u borcu u l’andesceva a deriva,
pruntu u mantellò u te lansova a baggnù
seguru du tou interventu.

Antonio Carossino

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...