Sarà pronto per sabato 3 settembre, quando verrà assegnata l’Arnasca d’argento, il mosaico, fatto come un muretto a secco, che vedrà il nome di Arnasco campeggiare proprio sotto l’area picnic di frazione Bezzo. A lavorarci, guidati da Samuele Cama, ormai diventato maestro della costruzione di muretti a secco, nonostante abbia alle spalle studi di tutt’altra natura, sono gli allievi del corso organizzato dalla Cooperativa Olivicola di Arnasco per non far disperdere l’antica arte della costruzione dei muretti a secco. I partecipanti, molti giovani, ma anche persone di una certa età, affascinati da questa arte diventata Patrimonio Mondiale dell’Umanità secondo l’Unesco una manciata di anni or sono.
Ad Arnasco i muretti a secco sono una vera tradizione, così come in tutta la valle Arroscia e, più in generale, in Liguria. Con il sudore, il sangue e le bestemmie i nostri antenati hanno letteralmente strappato le fasce alla montagna per poter impiantare vigneti, uliveti, orti. Una tradizione antica, i primi muretti risalgono agli albori della civiltà umana, che in questa parte di Valle Arroscia non si vuole assolutamente perdere, al punto di avere organizzato una vera e propria scuola di muretti che ha portato il suo sapere anche in posti lontani, a Cuba, ad esempio. E anche se il muretto a secco può sembrare un’abile gioco di incastri di pietre, al suo interno c’è un vero e proprio mondo, fatto di insetti, piccoli roditori, rettili. Un microcosmo, che in Liguria tanto micro non è, che ha ridisegnato il paesaggio, inserendosi perfettamente in quello che madre natura aveva creato. I muretti a secco, inoltre, sono gli unici muri che anziché dividere uniscono territori, uomini, saperi e proteggono dalle frane, dagli smottamenti e dalle calamità naturali. Anche di tutto questo si parlerà sabato durante l’Arnasca d’argento.
Il programma della manifestazione, che anche quest’anno si svolgerà sotto gli ulivi della frazione Bezzo, in Piazza Santi Cosma e Damiano, tocca diversi aspetti di un’attività che unisce tradizione, storia e sostenibilità ambientale.
Si comincia, dopo i saluti delle autorità, con l’intervento di Luciano Gallizia sull’olivicoltura e la storia di Arnasco. Subito dopo Gianluca Bico e Tommaso Bodini parleranno de “L’albero d’ulivo, il presente nel futuro”, mentre Samuele Cama parlerà de “I muretti a secco, le pietre del tempo”. Alle 18 verrà assegnata l’Arnasca d’Argento e il Premio Gianni Alberti, rispettivamente a Ottavio Traverso, giornalista specializzato nell’agroalimentare e all’Istituto Agrario di Albenga.
A fine convegno Pino Petruzzelli porterà in scena il suo ultimo coinvolgente spettacolo “Vite nei boschi”. La serata si concluderà presso il Castello di Bezzo sulla fantastica terrazza vista Albenga brindando sotto le stelle.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…