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A Ortovero il Bollito misto Risorgimentale si sposa con i grandi rossi della Liguria

Dopo la cena dedicata al pesce, ecco il secondo appuntamento delle serate a tema organizzate da Vite in Riviera con, in cucina, lo Chef Andrea Masala. L’appuntamento è per venerdì 9 dicembre, alle 20, all’Enoteca Regionale sede di Ortovero, con un grande protagonista: il bollito misto Risorgimentale. Sarà l’occasione per un matrimonio tra due regioni che si sono sempre influenzate, anche in cucina (basti pensare alla bagna cauda, che ha tra i principali protagonisti le acciughe e l’olio della Riviera), tra uno dei piatti tipici del Piemonte e grandi vini rossi della Liguria (Ormeasco, Dolceacqua, Granaccia) che, nel tempo, stanno sfidando i rossi piemontesi (lo so, qualcuno storcerà il naso, ma provare per credere…)

Il menù preparato dallo Chef Andrea Masala prevede: Peperone di Carmagnola arrosto e acciuga liquida; Battuta di Fassona, polvere di capperi, zest di limone, nocciole e panna acida; Sua Maestà il Bollito… I sette tagli, i suoi ammennicoli e le sette tradizionali salse; Ravioli del plin in ristretto di manzo; Bunet agli amaretti di Sassello. Ogni piatto sarà abbinato dal nostro Sommelier Gianni Boffredo, ad una pregiata selezione di vini del Ponente. Costo della serata, inclusi i vini, 40 euro a persona. Info e prenotazioni: info@viteinriviera.it – 366 872 6643

BREVE STORIA DEL BOLLITO

Chiamato semplicemente Bollito Piemontese, questo piatto ha un nome ufficiale degno della sua lunga storia: Grande Bollito Storico Risorgimentale Piemontese. Pur vantando un nome così sontuoso, il Bollito Misto, in Piemonte, ha una storia che affonda le proprie radici in un’epoca molto meno recente del Risorgimento. La tradizione contadina e i tipici mercati del bestiame sono stati, in effetti, la culla di questa succulenta specialità. Certo, la nobilitazione di questo piatto è avvenuta quando personalità del calibro di Camillo Benso di Cavour e Vittorio Emanuele II se ne innamorarono e, alla prima occasione, facevano tappa a Moncalvo per degustarlo. Il Bollito Misto fu servito molto spesso nei pranzi ufficiali di Cavour e di Casa Savoia L’ingresso ufficiale del Bollito Misto nel Gotha dei piatti piemontesi avvenne nel 1887, con la menzione di Giovanni Vialardi, nel suo “Cucina Borghese. Semplice ed Economica”. Secondo l’Accademia Italiana della cucina, la preparazione del Bollito deve seguire la regola del 7 (valida per i tagli di carne, gli ammennicoli, i contorni e le salse) e un procedimento di cottura ben preciso.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...