Cambio della guardia al Ristorante Punta Lena, la “rotonda sul mare” dei Bagni Ondina sul lungomare Colombo. Terminata la gestione di chef Marco Scapellato (passato poche centinaia di metri a levante, al Ristorante Al Nautico), nel locale di fronte al Caprice è arrivato Enrico Lorenzetti, una lunga carriera di imprenditore del cibo a New York, che ha affidato la cucina alle abili mani di chef Andrea Milazzo.
Enrico, appassionato e profondo conoscitore di vini e spiriti, cura la cantina all’insegna dei vini liguri (tra le proposte quelli di Giulia dell’Erba, BioVio, Podere Grecale, Vecchia Cantina, ma la carta è in evoluzione), e la sala, Andrea la cucina. La serata inaugurale è stata all’insegna del mare, con il brandacujun, mezze maniche con calamaretti e carciofi di Albenga, spaghetti alle vongole, una buridda di stoccafisso tra le più buone mai assaggiate (e ne ho assaggiate, il termine sarebbe “mangiate”, veramente molte), meringata. Il menù è all’insegna del gusto ligure, non particolarmente lungo (e questo è un bene), ma completo tra pesce predominante (del resto è un “rotonda sul mare”) e carne. Prezzi adeguati alla qualità (e alla quantità), ma anche alla posizione di Punta Lena, dove le onde, quando il mare è mosso, possono arrivare sul tavolo (non è vero, ma verosimile…). Si parte dai 12 euro delle trofie (fatte in casa) al pesto con patate di Calizzano e fagiolini pelandroni di Albenga, ai 25 euro della grigliata di pesce e verdure (piatto unico, ovviamente). Una delle “fisse” di chef Andrea è la territorialità, quindi pesce e verdure sono di Albenga e dintorni, così come i formaggi.
LO CHEF
Andrea Milazzo è chef con una carriera da giramondo, per imparare da grandi chef stellati come Alain Ducasse. Dopo il diploma all’Alberghiero di Alassio Andrea ha inseguito nuove sfide e nuove conoscenze. Dal primo lavoro alla Meridiana di Garlenda a fianco di Fabio Degrada, all’esperienza nel due stelle Michelin Weyberhofe nella Foresta Nera Tedesca, in cui Andrea impare alla perfezione tecniche di selezione, lavorazione e conservazione degli alimenti dai pesci di fiume alla selvaggina. Nel corso delle sue esperienze impara, ben prima che diventasse moda, la cottura sottovuoto, il sifone e la lecitina di soja per creare quelle schiume dall’effetto volatile a vista, e intrigante al palato. Da Ducasse, dove rimane per diversi anni, impara tra l’altro l’uso dell’azoto e la sferificazione dei prodotti, imparando così una nuova visione del gusto il tutto seguito dall’utilizzo di materie prime di eccellente qualità e freschezza. “Le mie ambizioni sono quelle di creare una cucina creativa a passo con gli anni, nonostante le esperienze non mi sono ancora stancato di imparare e sperimentare”, spiega.
IL MENU’
Antipasti
Brandacujun di baccalà e patate di Calizzano
Zemin di totanetti e bieta
Torretta di acciughe marinate su focaccia in crosta, riccio di trombetta
Flan cremoso di ortaggi su fonduta di Brigasca
Fassona al coltello cipolle rosse caramellate cappello di burrata
Primi piatti di pasta “fresca”
Spaghettone vongole bottarga su sfioro di cime di trombetta
Piccagge con sugo di mare
Mezze maniche calamaretti e spinoso d’Albenga
Trofie al pesto fatto da noi, patate e pelandroni della piana
Ravioli di magro con pomodori cuore di bue, gusti e pinoli
Secondi piatti
Fritto mare e orto
Trancio di pescato su machetto di acciughe patate al timo
Grigliata di pesce e verdure Punta Lena
Pescato del giorno alla piastra, alla ligure, al sale
Buridda di stoccafisso
Cube roll di Angus con salsa paprika affumicata patate arrosto
Dolci
Cuore caldo al pistacchio con gelato artigianale alla vaniglia
Tiramisu a modo mio
Meringa bianca, crema chantilly e frutti rossi
Panna cotta con caramello salato
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…