Trenta chilometri, un altro pezzetto di tragitto messo alle spalle, Sergio Giusto, partito da Albenga quasi venti giorni or sono, sta avvicinandosi sempre di più ad Assisi, meta finale della sua camminata tra fede, paesaggi e sapori dalla Liguria all’Umbria. Quella di oggi è stata una tappa facile, dal punto di vista fisico, ma con qualche attimo di paura…
“La Toscana è decisamente una terra di grande fascino e bellezza. Oggi ho attraversato le Terre Senesi, con i loro cipressi, i loro vigneti, le loro vestigia storiche. Paesaggi da cartolina, non c’è che dire, e da dire ci sarebbe veramente poco, visto che non sto attraversando paesi ma solo sterrati, strade non segnate, affidandomi alle indicazioni di chi trovo per strada, visto che non ho bussola, ammesso di saperla usare, o gps. Non mancano, però, le incognite e le insidie. Oggi, ad esempio, mi sono trovato davanti, per la prima volta in questo cammino, ad un sentimento strano, la paura. Mi sono imbattuto, come altre volte in questa camminata, in un gregge di pecore che stava pascolando in una collinetta che dovevo attraversare per proseguire il mio cammino. Niente di particolare, se non che i cani da greggi, dei maremmani decisamente stakanovisti, hanno cominciato a ringhiarmi e a cacciarmi lontano dal gregge. Io amo i cani, ma in questo caso ho avuto veramente paura, non sono nemmeno riuscito a fotografare ne le pecore, ne i cani, e ho cercato di allontanarmi più velocemente possibile. Nessuno mi ha morso, per fortuna, e sono arrivato ad Asciano, borgo carino, piccolo, medioevale. Ormai sono ad un pugno di chilometri da Assisi, nei prossimi giorni camminerò con più tranquillità, più relax. Vedo la meta più vicina. A domani”, racconta Sergio.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…