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Andrea Maglio

Questa settimana Paolo Tavaroli, presidente e anima del Circolo fotografico San Giorgio, ci propone ancora una bella e significativa fotografia di una colonna del Circolo.

“Poco prima dell’avvicinarsi di Pasqua, mi ha colpito molto una fotografia e la relativa notizia. A 65 ore dal terremoto distruttivo che ha colpito Smirne, è stata estratta viva Elif, una bambina di tre anni. Nella fotografia Elif stringe il pollice del vigile del fuoco, con il suo braccino pallido che sbuca dalla coperta termica di salvataggio, come un fiore pallido di primavera tra i colori delle uniformi, mentre viene trasportata in barella dai soccorritori increduli, in una scena tra il dantesco e un quadro del Rinascimento italiano. Il vigile del fuoco che l’ha individuata ed estratta dalle macerie ha raccontato che la bimba si è aggrappata al pollice della sua mano e non l’ha più mollato fino ad aver raggiunto l’ospedale.

Questa immagine ha costituito gran parte della mia meditazione preparatoria per questa Pasqua. Penso che quel germoglio di vita fortissimo, quel desiderio di aggrapparsi ad un padre, alla salvezza, di poterci fidare, sia sempre in noi: quel bambino che ci fa amare la fotografia e la vita, malgrado ormai ne conosciamo le complicazioni e le contraddizioni: anzi, forse, proprio per questo.

Mi sento di ringraziare Andrea Maglio, giovane speranza del Circolo e del movimento Fotografico per cui lavoro da oltre vent’anni nel territorio ingauno, per aver saputo interpretare magistralmente e con grande tenerezza, quell’universo di sentimenti infantili che lega, attraverso il gioco, un padre e una madre al figlio, un adulto consapevole a un bambino, i sogni dell’infanzia ai desideri profondi che ci accompagnano per la vita, spesso mezzo soffocati dalle nostre volontarie o involontarie scelte sbagliate, comprensibili, perfino prevedibili,  ma sbagliate.

E sul gioco e la capacità di conservare la voglia di giocare ci sarebbe molto da dire, perdendosi nei giochi di luci e ombre evocati dal bravo fotografo del San Giorgio di Albenga”.

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...