Si chiama “Bocca di rosa” e come tale sparge amore e dolcezza. Tranquilli, non è un articolo vietato ai minori, è solo un modo per presentare un gelato che, molto presto, volerà a Miami, salvo problemi derivati dal covid, per la finale del Miglior gelato al mondo #GelatoFestivalWorldMasters, concorso organizzato da Carpigiani, uno dei nomi simbolo della gelateria italiana ed internazionale.
Ad inventarlo (il gelato) e proporlo è Marco Venturino, gelataio di rango, pluripremiato, con la sua gelateria “I giardini di marzo” a Varazze. Il gelato di Marco ha raggiunto la finale, assieme ad altri tre concorrenti italiani, dopo una selezione di ben 2000 gelatai artigianali in tutta la penisola. A decretare il successo della sua creazione sono stati personaggi di primo piano dell’enogastronomia italiana, nessun gelataio, ma pasticcieri, enogastronomi di rango, il direttore di Alma, Università enogastronomica di Parma. Il gelato Bocca di rosa, ogni riferimento a Fabrizio De André è puramente voluto, nasce dalla fantasia di Marco Venturino, che ha voluto unire un cioccolato bianco, in pratica una crema che di cacao, con l’acqua di rose del Parco dell’Antola, una vera eccellenza di gusto ligure e Ligustico. Il risultato è qualche cosa di speciale, gusti che richiamano il territorio ligure, la storia enogastronomica della nostra regione, la fatica di chi produce uno sciroppo antico con i petali di rose biologiche e racconta una tradizione di sapienza, gusto, nonne. Marco Venturino non è nuovo a premi e, in qualche modo, ricette gelatiere particolari. Suo, ad esempio, è il Liguretto, un sorbetto che unisce i limoni della Riviera ligure al basilico genovese dop, nel caso specifico quello di Paolo Calcagno, eccellenza a Celle Ligure, per un piacevole sgrassamento del palato tra una portata e l’altra. La passione di Marco può arrivare oggi ad avere un podio internazionale, ma a noi, umili liguri, c’è la consapevolezza di avere a portata di mano, km più, km meno, vere eccellenze di gusto che sanno di Liguria.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…