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Cicerone e Scarrone, antologica a Vado Ligure

E’ aperta a Porto Vado, in piazzetta Cialèt, proprio dove hanno lo studio, la mostra antologica dei pittori Ornella Scarrone e Walter Cicerone. Ecco come racconta la mostra Ornella Scarrone, non una critica d’arte ma uno spaccato di viota, un modo per sottolineare come l’arte, assieme all’amore, possa cambiare le vite.“Per Almerindo Walter Cicerone si tratta di una esposizione antologica, verranno messi in visione lavori fatti dall’artista appena quindicenne e poi via via fino agli ultimissimi. I dipinti di Cicerone ragazzo hanno avuto su di me un effetto più che positivo. Quando 21 anni fa li vidi capii immediatamente che mi trovavo dinanzi ad un grande artista che per carattere schivo non li aveva mai fatti vedere a nessuno. Due sono i lavori che io reputo molto importanti tra i suoi tanti lavori di gioventù e sono un ritratto della madre e dei fiori in vaso. In questi due lavori si racchiude Cicerone che, poi, via via ha dipinto tantissimo fino ad arrivare ad oggi. Tutti sanno l’amore che lui sente per il suo paese natio e che lo ha dimostrato nei mille scorci eseguiti. Scorci marini e non. Attimi intensi di un Porto Vado antico e dei pescatori che lo abitavano. Ritratti di alcuni di loro che si svelano attraverso dirette emozioni e sensazioni. I suoi colori sono inconfondibili e denotano l’umiltà e la purezza di un uomo che mai ha voluto apparire. 

Io, invece, esporrò ritratti eseguiti proprio durante gli ultimi mesi e degli autoritratti che racchiudono praticamente quasi l’intera mia vita. Una vita la mia, costellata da intense gioie, ma da tanto dolore. Ben otto sono gli autoritratti da me eseguiti ad olio su tavoletta e, mi rappresentano dall’età di ragazza intorno ai 20 anni per poi arrivare ai 30 e ai dolorosi 40. Poi mi sono vista dai 50 anni in poi fino ad oggi che ne ho ben 67già compiuti. E’ stato il mio un raccontarmi attraverso la pittura e proprio in questo modo e solo in questo modo ce l’ho fatta a farlo, perchè i dipinti arrivano al nostro cuore parlando un linguaggio universale senza fare nomi. E’ questa per me una tappa importante, perchè molti mi conoscono per i miei lavori a china, invece io ho lavorato moltissimo anche a olio specialmente ritratti, ma non solo. Raccontarmi attraverso la pittura è stato bello ed emozionante, è stato un tornare indietro nel tempo e rivedermi ragazza spensierata ma non troppo, perchè io non ho MAI potuto permettermi di esserlo. Poi il mio grande dolore, la disperazione …l’abbandono di chi non mi ha mai voluto bene, fino all’incontro con Cicerone e il nostro rapporto basato su stima e affetto, lavoro e passione comune per la pittura. Naturalmente all’interno dello studio Cicerone ci sono tutti i lavori eseguiti in molti anni e, sono veramente tanti sia quelli di Cicerone che i miei. Abbiamo lavorato con tutte le tecniche possibili compresa la china che io amo in particolar modo ma che anche Cicerone adopera in maniera eccelsa. In piazzetta Cialèt sono esposti lavori di Cicerone ragazzo di grandi dimensioni e, sempre di Cicerone carboncini che rappresentano i suoi genitori e altri ancora che saranno una vera sorpresa per chi lo conosce da sempre e non sapeva .

Per me, io sono contenta così. Sono contenta di aver dato qualcosa e ricevuto molto da un uomo che mi ha aiutato moltissimo, persino ad attraversare la strada quando non stavo nemmeno in piedi ed ero sola. Sembrerà una banalità, ma io molto spesso dovevo farmi aiutare anche solo che ad attraversare la strada perchè non stavo quasi in piedi. Cicerone dice che io l’ho aiutato, io dico che lui mi ha aiutata, il risultato è che ci siamo tesi una mano per poter continuare un percorso di vita insieme. Questa mostra, quindi, è per noi importante, è una tappa veramente importante. Un percorso insieme di tanti anni in cui ci siamo sostenuti a vicenda”.

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...