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Da Vendone al misterioso sito di Gobekli Tepe nel segno del sacro

Probabilmente si può dire che uno dei più importanti e misteriosi siti archeologici del Mondo, Gobekli Tepe, parli italiano, anzi ligure…

ll primo complesso templare dell’antichità, un insieme di alte Stele finemente scolpite e rinvenute nei pressi di Saniurfa nella Turchia orientale dall’Archeologo tedesco Klaus Schimdt nel 1983, ha infatti trovato da anni attenzione e studio a Genova grazie alla attività del professor Roberto Maggi, una esperienza pluritrentennale quale archeologo paletnologo presso la Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria e come docente a contratto di Ecologia Preistorica presso l’Università di Genova .

Direttore della Collana “Passato Remoto” per Oltre Edizioni, Casa editrice anch’essa Genovese, collabora tuttora con i referenti ufficiali del progetto Turco/Tedesco, e presentò già nel 2011 la traduzione italiana di “Costruirono i Primi Templi” il testo di Klaus Schmidt che raccoglie l’esperienza scientifica di quella straordinaria scoperta, tutt’ora oggetto di studi e ricerche coordinate dalla dottoressa Çiğdem Köksal Schmidt, vedova del Professore scomparso improvvisamente circa due anni fa. Oltre al testo originale in tedesco, quella italiana è stata la prima traduzione esistente, poi seguita da una edizione francese e una inglese.

Gobekly Tepe è parte di un complesso di insediamenti che copre un’area molto vasta , ed è l’unico fino ad oggi scavato e studiato con attenzione: la sua datazione, oltre 9.500 anni prima di Cristo, rivoluziona letteralmente le fondamenta dell’archeologia tradizionale e della stessa evoluzione umana: oltre settemila anni prima delle Piramidi e della posa della prima pietra di Stonehenge una comunità insediata nell’area che oggi conosciamo come Mezzaluna fertile eresse Stele finemente scolpite, ricche espressione di una simbologia estremamente sofisticata : secondo gli studi effettuati dal professor Schimdt mediante l’uso di precise rilevazioni scientifiche che consentono una datazione certa, quei popoli scelsero scelse di seppellire i propri Santuari otto millenni prima di Cristo… E’ ragionevole ipotizzare quindi che essi fossero ben più antichi, e che chi li eresse possedesse un sistema di conoscenze articolato e complesso: i dati scientifici raccolti parlano di una popolazione nomade che si spostava in un’area di 100 km di raggio vivendo di caccia e raccolta, abituata a ritrovarsi ritualmente presso i propri Santuari.

La prematura scomparsa del professor Schmidt e la difficile situazione oggi presente in Turchia hanno complicato il lavoro delle ricerche, e più in generale che esseri umani vissuti oltre undicimila anni fa non fossero “inferiori” ma solo diversi nelle conoscenze culturali e scientifiche è per molti difficile da accettare. Ciò spiega anche la banalizzazione delle informazioni che anche recentemente sono circolate intorno a Gobekli Tepe e i suoi misteri.

Anche al fine di mantenere vivo l’interesse su questo importante Sito nelle prossime settimane una delegazione della Fondazione Tribaleglobale guidata da Giuliano Arnaldi, anch’essa ligure, tornerà in Turchia per invitare ufficialmente la dottoressa Çiğdem Köksal Schmidt ad una iniziativa in memoria del marito che si terrà presso il Parco delle Sculture di Rainer Kriester: le opere del grande Artista tedesco che scelse il Ponente ligure come luogo per realizzare i suoi Monoliti in pietra sembrano parlare la stessa lingua degli antichi manufatto scoperti in quel luogo remoto.

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...