Lo ammetto, questo post è definibile “marchetta”, termine che tra i giornalisti significa pubblicare uno scritto che, in un modo o nell’altro, contiene conflitti di interesse. Quello che leggerete di seguito è una notizia che riguarda Fulvio Damele, un collega ma, soprattutto, un amico premiato dal Gruppo ligure giornalisti sportivi. Un premio che Fulvio ha ricevuto per essere stato capace di unire le sue grandi passioni: il calcio e il giornalismo (ne ha una terza, impubblicabile anche se non rientra tra i reati…). Unire le passioni, si diceva, laureandosi per la seconda volta con una tesi dal titolo evocativo: “Da Carosio a Caressa: l’etere, il calcio e la comunicazione”. Così, nel Salone d’Onore del Coni al Palazzo delle Federazioni di Genova, durante la tradizionale Festa del Gruppo Ligure Giornalisti sportivi in vista delle festività, con ospite l’ex arbitro internazionale Andrea De Marco, il presidente del gruppo Michele Corti ha consegnato il Premio Ussi Liguria 2016 a Fulvio Damele, caposervizio a La Stampa.
“Il premio dell’Ussi mi riempie d’orgoglio e lo vivo con un profondo senso di gratitudine – ha raccontato Damele alla platea – perché in fondo se faccio questa difficile e bellissima professione lo devo principalmente all’amore per lo sport, in particolare per il calcio. Perché i primi “pezzi” che ho scritto, nel febbraio del 1977, erano cronache dai campi di Prima Categoria, con tanto di tabellini, per i quotidiani del lunedì. Ho ancora ben presenti di quel periodo i taccuini, le radioline accese con le voci di Ciotti, Ameri e Provenzali, i sogni e le attese, le telefonate per dettare i pezzi e, il giorno dopo, il giornale sfogliato di primo mattino in un rito che ancora oggi trovo insostituibile. Poi le radio, le televisioni private, ancora con tanto sport da raccontare. Quindi la cronaca, a La Stampa, per un’avventura che il primo gennaio sfonderà il muro dei 34 anni. Un’avventura che nell’insieme non ha mai posto in secondo piano lo sport, soprattutto con un mare di domeniche trascorse a passare i pezzi dei colleghi dai campi, ma anche di tanto in tanto con articoli sugli atleti e sui successi del Ponente. Dunque, ancora grazie all’Ussi Liguria e al suo instancabile direttivo e lunga vita ai giornalisti sportivi”.
Il premio Ussi Liguria è il riconoscimento che viene assegnato ad uno dei giornalisti sportivi, iscritti al gruppo regionale, che si sia particolarmente distinto nel corso dell’anno. Fulvio Damele, 58 anni, di Diano Marina, da diversi anni iscritto al Gruppo Ligure dell’Ussi e componente della delegazione della Riviera dei Fiori, nel 2016 ha arricchito il suo curriculum con un secondo titolo accademico: alla laurea in Lettere ha aggiunto nel novembre scorso una laurea magistrale internazionale in Produzione e Traduzione Audiovisiva per le discipline delle arti e dello spettacolo, presso l’Università di Genova, al termine di un corso in collaborazione con l’università Sophia Antipolis di Nizza. La tesi (110 e lode con auspicio di pubblicazione) si intitola “Da Carosio a Caressa: l’etere, il calcio e la comunicazione” e analizza come è cambiato nel tempo il modo di raccontare il calcio.
Ma al di là degli aspetti di studio e di ricerca, la tesi rappresenta soprattutto un atto d’amore per il calcio e per l’informazione. Un legame che Fulvio Damele negli anni – anni di lavoro nelle redazioni di Imperia, Savona, Torino e ora Sanremo, ma anche anni ricchi di tante partite seguite per passione dagli spalti del Comunale di Torino e del Ferraris di Genova e di tanti altri campi della Liguria – non ha mai smesso di tenere vivo. Damele è anche autore di un puntuale manuale sul calcio pubblicato per Demetra e in edizioni successive per Giunti e per De Vecchi, che è stato tradotto in spagnolo, portoghese e polacco.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…