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Due farmacisti di Alba per l’Ormeasco fanno nascere il Situazionismo e il Superiore Chinato

Cosa c’entrano due farmacisti di Alba con l’Ormeasco? C’entrano, c’entrano, soprattutto se si incrocia la storia, il gusto, la tradizione, l’innovazione. Andiamo con ordine. Cominciamo con l’Ormeasco, vino storico, “imposto” dai Clavesana in Valle Arroscia, papà del dolcetto di Langa (il vino arriva dal mare e sale verso nord, non il contrario), diventato il “vino dei situazionisti”, nel senso che nel 1957 un gruppo di giovani artisti e intellettuali (Jorn, Debord, Peggy Guggenheim, Olmo), partono da Albisola, la “Piccola Atene” dell’epoca, per andare a festeggiare, a Cosio d’arroscia, il matrimonio dell’amico Piero Simondo.

A capo della compagnia, il più vecchio, Pinot Gallizio, farmacista di Alba (inventore, tra l’altro delle pastiglie Valda), origini ad Arnasco (il cognome, con la finale in “o”, fu dovuto ad una svista anagrafica, altrimenti sarebbe stato Gallizia), animatore e fomentatore culturale, ideatore tra l’altro dell’arte a metro, quadri tagliati e venduti a metro, come fosse un tessuto. In quella settimana a Cosio quel gruppo di artisti e intellettuali (Debord, filosofo, sarà poi tra i padri del ‘68 francese) misero le basi del Situazionismo, uno dei movimenti più importanti del secolo breve, bevendo litri e litri di Ormeasco, al punto che gli osti delle due locande di Cosio furono costrette a scendere a Pornassio a fare “rifornimento” di vino.

Andiamo avanti, alla scoperta del secondo farmacista di Alba legato all’Ormesco (ma qui entra in scena la tradizione innovativa). Succede che la Cantina Tenuta Maffone, condotta da Eliana Maffone e dal marito Bruno Pollero, pluripremiata per i loro vini (Ormeasco, certo, ma anche Pigato e Vermentino e bolle di grandissimo prestigio), decida di creare un nuovo prodotto: l’Ormeasco Chinato, una selezione del loro Ormeasco Superiore (una chicca di suo) con l’aggiunta di cannella, genziana, garofano e china, un insieme di spezie esotiche con rare proprietà digestive. Una grande complessità e persistenza per un dopocena elegante e raffinato che stupisce come vino da meditazione. Cosa c’entra Alba? La tradizione vuole che l’idea di adoperare un vino nobile a scopi terapeutici sia pensata dal dottor Giuseppe Cappellano, un farmacista di Alba, verso la fine dell’800. In questo periodo la medicina si basava quasi esclusivamente sull’uso di piante e spezie per la composizione di rimedi ai malanni più lievi e comuni, non è quindi strano trovare in questo periodo esperimenti di questo tipo.

Torniamo all’Ormeasco Chinato:  la sua imponenza è sorprendente in abbinamento con il cioccolato amaro.Tenuta Maffone si trova a Pieve di Teco, in frazione Acquetico e nei fine settimana dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 è aperto il punto vendita in Piazza Cavour sempre a Pieve di Teco.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...