“I nostri monumenti non sono nelle piazze delle nostre città, sono le nostre fasce” affermava il poeta ligure Giovanni Boine. Finalpia è stato per secoli il cuore agricolo di Finale Ligure, e nonostante oggi l’abitato si disponga tra lungomare e valle dello Sciusa, cerca di far rivivere la sua tradizione agricola e sposarla con la nuova spinta turistica. Una terra eccezionale, ricca di biodiversità, di tradizione, di paesaggi, di eccellenze che può andare a braccetto con mare e spiagge.
È arrivato il momento, insomma, di valorizzare, con intelligenza, le tante gemme agricole di Finale Ligure grazie ad un turismo che cerca proprio le eccellenze, i prodotti di nicchia.
Il turista gourmet è un ospite con buona capacità di spesa che viaggia volentieri fuori stagione. Finalpia sta terminando il suo restyling che la farà ancora più bella e attrattiva, capace di rilanciare, con le sue botteghe, quelle storiche e quelle che nasceranno, un centro storico di grande fascino. Ma sarà anche un teatro splendido per ospitare manifestazioni che promuovano le eccellenze del gusto agricolo finalese, dal pernambucco al chinotto, dall’olio alla Mela Carla, ancora diffusa tra le fasce, anche se non ancora adeguatamente valorizzata. Feste ed eventi alla scoperta di saperi e sapori ligustici. Ma non solo. I terrazzamenti e le ville padronali che costellano le strade verso Calvisio e verso le Manie, sono la testimonianza di questo antico borgo rurale posto tra orti, uliveti e vigneti, nei decenni trasformatosi in area a vocazione turistica. Percorsi guidati permettono la scoperta di vigne, vermentino soprattutto, cantine vinicole, frantoi e aziende agrituristiche immerse nella vegetazione o affacciate in posizione panoramica sul mare.
Qui si potrà conoscere la salatura delle acciughe, assaporare le ricette della tradizione ligure, acquistare olio, limoni, pesto, focaccia e tanti altri prodotti tipici e degustare prodotti locali.
Infine, proprio grazie alla sua posizione, Finalpia diventerà una sorta di “stazione di partenza e arrivo” per chi ama percorrere, a piedi o in bicicletta, gli antichi sentieri, ampliando così la stagionalità del turismo e, nel contempo, dando nuove opportunità di lavoro e sviluppo all’agricoltura.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…