FOTO IN QUARANTENA si evolve e diventa FASE DUE. Ovviamente con una nuova numerazione. Come sempre Paolo Tavaroli, instancabile anima del Circolo Fotografico San Giorgio, racconterà uno scatto fatto da un associato (ma vista la situazione accoglieremo anche scatti di non associati) senza tanti fronzoli, solo perchè, anche i fotografi possono e devono fotografare anche in casa e da casa, senza uscire, ma cercando situazioni significative. Ed ecco lo scatto numero 11 con la descrizione di Paolo.
“Costringersi a finestre e balconi ha stuzzicato l’attitudine voyeuristica dei fotografi. Questo gioco in quarantena ha sospinto Simonetta Etzi a vedere meglio alcune “ombre” che in genere non avrebbe messo mai davanti al proprio obiettivo, cogliendo dal quinto piano la mossa della giovane cameriera, nel suo incedere sicuro e femminile, tra i segni urbani della strada, si desolatamente vuota, ma con una specie di freccia chiara, quasi a indicare una direzione possibile.
E’ uno sguardo di sicurezza quello della ragazza? O si sente osservata senza realizzare per quell’istante da dove? Inizia sempre un gioco sottile tra chi osserva con un dispositivo che amplifica la vista e il soggetto. Il fotografo spesso scopre dopo lo scatto, rivedendo l’opera finale, di essere lui l’osservato.
Si tratta di una relazione interessante quella tra osservatore e osservato che si rovescia oppure è biunivoca; se è vero che un celebre filosofo ebbe a dire come sarebbe l’ideale potersi spostare cinquant’anni nel futuro, rovesciare un telescopio, guardando da quella nuova prospettiva, per decidere di noi col senno di poi”.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…