FOTO IN QUARANTENA si evolve e diventa FASE DUE. Ovviamente con una nuova numerazione. Come sempre Paolo Tavaroli, instancabile anima del Circolo Fotografico San Giorgio, racconterà uno scatto fatto da un associato (ma vista la situazione accoglieremo anche scatti di non associati) senza tanti fronzoli, solo perchè, anche i fotografi possono e devono fotografare anche in casa e da casa, senza uscire, ma cercando situazioni significative. Ed ecco lo scatto numero 6 con la descrizione di Paolo.
“Quanta importanza può avere la fotografia durante una pandemia? Più di quando si creda. E’ vero. Mai quanto il lavoro di medici e infermieri, di commessi e camionisti, di corrieri e netturbini, di politici e forze dell’ordine, e di tutti coloro che hanno fatto il loro dovere a diverso titolo e in diversa misura: tesserine di un gigantesco puzzle vivente che è la comunità del nostro paese. Ma se non l’avesse raccontato la fotografia ce ne saremmo resi conto con la forza che ci ha stupito, meravigliato ed emozionato?
Il vero valore della fotografia, tuttavia, è stato l’aiuto ad elaborare una perdita, un dolore e, oggi, in fase due, ad elaborare la paura; ad affiancarle ulteriori sentimenti di coraggio e prudenza. Così Sergio Aldacor (C.F.San Giorgio) ha continuato a tessere storie incoraggianti per tutti noi e per coloro che sono “bloccati” da tante scorie accumulate in mesi di ritiro o da troppe riserve.
Mette una leggera vertigine pensare che questa bella e apparentemente innocua immagine di famiglia ad Alassio, oltre alle implicazioni presenti e immediatamente avvertibili, sarà un pezzo dell’altro gigantesco puzzle che si chiama storia e che, forse, un giorno sarà proprio lei una parte del file rouge che terrà nelle mani quella bambina, un percorso che si chiama memoria. Attitudine umana fondamentale ed essenziale che è cosa ben diversa dal semplice guardare al passato. Ah! La fotografia…la fotografia! Perché piace tanto?”.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…