Si chiama FOTO IN QUARANTENA e sostituisce, per qualche settimana, la consueta rubrica del Circolo San Giorgio. Paolo Tavaroli, instancabile anima del Circolo, racconterà uno scatto fatto da un associato (ma vista la situazione accoglieremo anche scatti di non associati) senza tanti fronzoli, solo perchè, anche i fotografi possono e devono fotografare anche in casa e da casa, senza uscire, ma cercando situazioni significative. Ed ecco il sedicesimo scatto con la descrizione di Paolo.
“Stiamo vivendo una stagione di spaesamento perfino fisiologico, tuttavia portatrice di novità incalzanti, portate dal vento di una comunicazione pressante e invadente. Esse ci sospingono verso trasformazioni del costume, della socialità e dei progetti ideali. Un mantra della cultura occidentale piuttosto resistente – che Paolo Carrera richiama alla perfezione- è quello di razionalizzare nel rischio dello smarrimento. Il fotografo ingauno del S. Giorgio abbandona momentaneamente la sua consueta fotografia colorata e sognante, per mettere a fuoco un elemento reale, per isolare e distinguere un dettaglio che si faccia segno o divenga simbolo e, nel messaggio implicito, si stabilisca, pare per molto tempo, un nuovo confine dell’appartenenza e dell’esistenza”.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…