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Foto in quarantena N. 22

Si chiama FOTO IN QUARANTENA e sostituisce, per qualche settimana, la consueta rubrica del Circolo San Giorgio. Paolo Tavaroli, instancabile anima del Circolo, racconterà uno scatto fatto da un associato (ma vista la situazione accoglieremo anche scatti di non associati) senza tanti fronzoli, solo perchè, anche i fotografi possono e devono fotografare anche in casa e da casa, senza uscire, ma cercando situazioni significative. Ed ecco lo scatto numero 22 con la descrizione di Paolo.

SOLILOQUIO. (Treccani)– L’atto di parlare tra sé, di esprimere a voce più o meno alta i propri pensieri pur sapendo che non vi è nessun interlocutore o ascoltatore.

Diversi ragazzi hanno scritto nelle loro riflessioni che si sono accorti di come l’ Iphone e le chat non bastino. “ Prof., quanto mi mancano gli amici, le nostre chiacchiere vere, per strada, a scuola. Ovunque, ma insieme. Quanto mi manca la scuola!”

Roberto Basso ha due giovani figlie e non si è fatto sfuggire l’occasione di descrivere con spirito la loro prima esperienza di clausura forzata. E’ importante avere un padre spiritoso.

In realtà psicologi e specialisti ci avvertono che gli adolescenti, in generale, a parte le normali eccezioni, hanno reagito bene e  hanno chiare le loro priorità. “In questa fase di emergenza gli adolescenti saranno gli ultimi a mollare, sanno che una relazione può essere profonda anche se mediata da un supporto digitale (Matteo Lancini, Fondazione Minotauro). 

Per quanto mi riguarda parlavo da solo anche prima della quarantena, e trovo bello che un tempo, quando si osservava  per strada un vecchio prof. con la testa tra le nuvole fare lezione tra sé e sé, si dicesse: discute con gli angeli. 

Il virus ci sta togliendo parecchi “vecchi pazzi” e, forse, ci sarà una nuova presa di coscienza del valore degli anziani – magari…anche tra gli “anziani”. 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...