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Foto in quarantena N. 31

Si chiama FOTO IN QUARANTENA e sostituisce, per qualche settimana, la consueta rubrica del Circolo San Giorgio. Paolo Tavaroli, instancabile anima del Circolo, racconterà uno scatto fatto da un associato (ma vista la situazione accoglieremo anche scatti di non associati) senza tanti fronzoli, solo perchè, anche i fotografi possono e devono fotografare anche in casa e da casa, senza uscire, ma cercando situazioni significative. Ed ecco lo scatto numero 31 con la descrizione di Paolo.

In questa meravigliosa immagine di Daniele Nebbia – una delle storiche colonne del CF San Giorgio – i particolari narrativi sono composti con grande attenzione ed estrema eleganza, affidando alla forza espressiva di un Bianco  Nero impeccabile e al riflesso del tavolo il compito di guidare verso lo sguardo del soggetto, impegnato in altro, come di lasciare intravedere il simbolo del cuore generato dall’ombra di una foglia. 

Nella foto lo scarto tra quanto mette immediatamente a fuoco l’occhio umano, ciò che registra la macchina e l’ambiguità che se ne può ottenere per scopi narrativi e documentari, viene utilizzato con grande perizia per generare interesse, e produrre una tensione emotiva nello sviluppo della trama.

Ognuno può notare i particolari che preferisce e “leggerli” come meglio crede, in questa piccola cronaca di romanzo familiare al tempo del Covid 19.

La fotografia, a questi livelli, non vuole mai affermare una verità inconfutabile e assoluta, preferendo offrirne una parziale e multiforme. 

Un giorno anche quel bambino, cresciuto – si è già fatto notare- forse si rivedrà e rileggerà la sua storia dagli scatti del padre. Nessuno ha descritto quel processo con l’amara ironia di Ennio Flaiano: 

“Nei miei ritratti infantili sempre mi colpisce uno sguardo di rimprovero, che non può essere diretto che a me. Sarei stato io la causa della sua futura infelicità, lo presentiva”.

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...