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I globicefali (rari cetacei) inaspettati protagonisti di un docufilm davanti alla Gallinara

Di Giò Barbera

I filmmaker di Artescienza sono stati protagonisti di un avvistamento sorprendente: hanno incontrato un grosso branco di globicefali, conosciuti con il nome scientifico di Globicephala melas al largo dell’isola Gallinara. L’incontro è avvenuto durante le riprese del docu-film sui mammiferi marini Bartleby, la balena; il progetto, finanziato con le risorse del POR FERS Liguria 2014-2020, ha coinvolto i filmmakers in una serie di missioni in mare a bordo dell’imbarcazione dei ricercatori di Menkab – il respiro del mare e ha come obiettivo raccontare quanto sia straordinaria la natura che abbiamo vicino alle nostre coste. Il mare che abbiamo di fronte è un luogo sorprendente, che merita di essere conosciuto: poco lontano dalle nostre case e dalle nostre città vivono gli animali più grandi del pianeta e qui si ritrovano molte altre specie, non solo animali ma anche vegetali, all’interno di un ambiente tanto ricco quanto fragile.

L’incontro con i globicefali è stata l’occasione per sperimentare forme di racconto originali, combinando la fiction con il linguaggio documentaristico; l’attrice Francesca Frassetto ha così interpretato la sua parte e interagito con questi straordinari animali selvatici. Co- protagonisti d’eccezione i globicefali, animali confidenti e socievoli, che hanno affiancato l’imbarcazione di Menkab per alcune ore e facilitato il lavoro della troupe. «I globicefali – spiega il biologo di Menkab Biagio Violi – sono i delfinidi più grandi del Mediterraneo e possono raggiungere i 6 metri di lunghezza; vivono in zone a largo, in prossimità di montagne sottomarine e scarpate continentali dove vanno a nutrirsi di calamari. Sono animali confidenti, e questo ha permesso di fare un ottimo lavoro anche dal punto di vista scientifico, fotografando le pinne per identificarle e catturando le immagini aeree per la stima della lunghezza». Racconto e divulgazione, queste le due premesse del progetto, per scoprire la meraviglia del quotidiano: Samuele Wurtz, filmmaker di Artescienza, spiega che «spesso, quando guardiamo il nostro paesaggio – quello in cui siamo nati o viviamo – non ci accorgiamo di quanto sia ricco e coinvolgente. Se solo riscoprissimo con stupore e curiosità il quotidiano, oltre che lo straordinario, forse potremmo vivere un’esistenza più armoniosa con il mondo che ci ospita».

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...