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I paesaggi delle colline di Langhe, Roero e Monferrato nell’arte di Tullio Pericoli

Si intitola Le colline davanti, viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato, una mostra personale che Tullio Pericoli dedica al Piemonte, e che sarà ospitata dal 24 settembre al 26 novembre ad Alba, nella Chiesa di San Domenico. L’inaugurazione avverrà sabato 23 settembre alle 17.30. L’ingresso è gratuito. Si tratta di 85 nuovi lavori ispirati al proprio viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato, i cui paesaggi vitivinicoli sono stati riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’UNESCO. I territorio è ritratto nelle varie stagioni. Con questa mostra, il pittore dichiara la sua recente attrazione per le colline piemontesi e le sue opere vengono esposte proprio nel periodo in cui, grazie alla FieraInternazionale del Tartufo Bianco, Alba diventa meta di un turismo internazionale. 

“L’amicizia con Giorgio Bocca – racconta Pericoli – mi ha portato in questi luoghi già a partire dagli anni ‘90. Lo accompagnavo ogni tanto alla ricerca di vini, e coglievo nei suoi occhi, quando arrivavamo davanti a questi paesaggi, uno sguardo d’amore. Un invito recente mi ha spinto a tornarci e a rivedere queste terre attraverso i miei attrezzi: gli occhi, la mano, la matita, i pennelli”. La personale albese concentra un lavoro di oltre due anni attraverso tele, tavole e carte, utilizzando e spesso sovrapponendo tecniche varie, come l’olio, l’inchiostro, l’acquarello, il collage. Per l’occasione sarà pubblicato, dalla Casa Editrice Skira, un catalogo, contenente testi di Giuseppe Montesano, uno scritto dello storico dell’arte Giovanni Romano e di Piercarlo Grimaldi, antropologo e rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Il libro, oltre che nelle principali librerie, sarà acquistabile presso la sede della mostra.

Tullio Pericoli, pittore e disegnatore, è nato a Colli del Tronto nelle Marche nel 1936 e dal 1961 vive a Milano. Ha esposto in numerose gallerie e musei italiani e stranieri e pubblicato i suoi disegni sui più importanti quotidiani e periodici internazionali dal Corriere della Sera a Linus passando per La Repubblica, L’Espresso, ma anche The New Yorker e The New York Review of Books. La sua recente attività di scenografo l’ha portato a lavorare con l’Opernhaus di Zurigo, il Teatro Studio ed il Teatro alla Scala di Milano realizzando scene e costumi per opere di Donizetti, Rossinie Jonesco. 

La Chiesa di San Domenico di Alba, capolavoro del Gotico dalle linee semplici e severe, venne edificata a partire dal 1292 quale luogo di preghiera riservato ai monaci. I lavori di costruzione si prolungano nel tempo e vengono ultimati solo nel 1474; ma ancora tra fine del Seicento e primo Settecento la chiesa subisce alcune modifiche, si costruiscono le tombe e si aggiungono le cappelle laterali. L’edificio religioso, ha una facciata austera ed elegante; il portone è inserito in una profonda strombatura di piccole colonne di arenaria e mattoni e la lunetta superiore ha affrescata la Madonna del Rosario con S. Domenico e Santa Caterina da Siena. Ormai chiusa al culto, da trent’anni è gestita dalla Famija Albeìsa, che l’ha resa sede di manifestazioni culturali. 

La mostra è visitabile dal 24 settembre al 26 novembre 2017 dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 17, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. ingresso gratuito

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...