La giuria era di quelle toste, Marco Zurla, Emanuele Zuffo, Giorgio Paparella, fotografi e giurati di caratura internazionale, ma nonostante l’esperienza e la severità si sono trovati in grossa difficoltà a giudicare gli scatti degli associati al Circolo fotografico San Giorgio, al punto di dover aggiungere dei premi speciali. Il contest, intitolato “La foto in quarantena”, era diviso in due parti, la “Fase uno” e la “Fase due”.
La premiazione è avvenuta a Colletta di Castelbianco, luogo di grande fascino e storia, dove Paolo Tavaroli, presidente e anima del Circolo, ha fatto da padrone di casa coadiuvato dal segretario Dino “Segre” Gravano. La cosa strana, per un circolo fotografico, è l’assoluta mancanza di invidia e gelosie, un gruppo di oltre 100 associati che vogliono solamente migliorare, scatto dopo scatto. Il risultato è una crescita costante che ha portato il sodalizio ingauno ai vertici nazionali e internazionali. Manca ancora una sede, ma prima o poi arriverà anche quella, del resto le fotografie si scattano in giro…o forse no, visto che in quarantena i fotografi del San Giorgio sono riusciti a produrre ottimi scatti!
Ed ecco i premiati per la “Fase uno”: primo premio Sergio Aldacor; secondo premio Daniele Nebbia; terzo premio Daniela Dal Santo; premio speciale creatività Dino Gravano; premio speciale still life Danila Fornasier; premio speciale bianco e nero Lorenzo Ciuni; menzione d’onore Simonetta Etzi.
I premiati “Fase due”: primo premio Roberto Genco (premio ritirato dalla bellissima figlioletta); secondo premio Ania Gai; terzo premio Alessandro Negri; premio speciale foto giornalistica Rita Baio; premio speciale street photography Gianni Arnaldi.
Poi la premiazione del Fotografo dell’anno del Circolo San Giorgio, riconoscimento andato a Francesco Pelle per i suoi scatti di paesaggi carichi di suggestioni e poesia.
Come da tradizione la serata si è conclusa a “tarallucci e vino”, in questo caso un lungo apericena con i piatti di Scola, le birre (a cominciare dalla ottima Scolabeer), i vini.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…