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Il coraggio di Cion a Borghetto: La Corte racconta la Resistenza di Bonfante

Ultimo appunto a Borghetto Santo Spirito della rassegna lettararia “Strenne di Natale”, mercoledì 4 gennaio. Daniele La Corte, giornalista, scrittore e storico, presenterà il suo ultimo romanzo storico “Il coraggio di Cion” Fusta Editore, la vera storia di Silvio Bonfante, comandante partigiano imperiese entrato nel mito grazie alle sue azioni contro i nazifascisti. Silvio Bonfante, nato nel 1921, ha legato la sua vita all’esperienza partigiana, vissuta interamente nei territori del Ponente ligure e del Basso Piemonte. Nome di battaglia: “Cion”, Chiodo. Fu il capo della Volante, la squadra di “ribelli” votata alle incursioni celeri, esperta nella guerriglia mordi e fuggi. Fu l’uomo che tedeschi e fascisti non riuscivano a catturare. Fu incubo per il nemico e faro per il popolo oppresso dalla dittatura. “Cion” in breve tempo divenne l’erede di “U Megu”, il grande comandante Felice Cascione ucciso ad Alto alla fine del gennaio 1944. Ma fu anche molto altro: fu il seminarista che abbandona il sentiero dei voti senza mai allontanarsi né dalla Fede né dal retto esempio di molti uomini di Chiesa; fu l’operaio dell’Agnesi, quello che non dimenticherà mai il sacrificio nascosto dietro ogni ora di duro lavoro. Morirà (per non cadere nelle mani dei tedeschi si sparò alla testa) nell’ottobre del 1944: poco più che ragazzo. Cosa rimane oggi di tutta la sua esperienza, di tutta la sua vita? Il suo contributo alla Resistenza, certo. La sua forza e il suo coraggio nell’imporre gli ideali di libertà e giustizia sull’oppressione dell’invasore, anche. Ma tutto questo, no, non è abbastanza: Daniele La Corte indaga nella mente e nel cuore di questo grande uomo, ancora poco conosciuto. Scende nella sua quotidianità. Ci prende per mano e ci accompagna tra le povere stanze che “Cion” ha abitato: insieme a lui sentiamo sotto i piedi l’umido dell’erba calpestata durante le incursioni, ci facciamo testimoni degli amori che ne hanno incendiato le notti. E poi conosciamo “Mancen”, “Wan Stiller”, “Curto” – i compagni per i quali ha dato la vita –, e Fiammetta: la staffetta, la donna che s’impossesserà del suo cuore… e non meno di quello del lettore. Un romanzo per tutti: “Cion” è la testimonianza vera e senza tempo di una vita autentica. La prova che la Storia non smette di parlarci.        

Al termine delle presentazioni aperitivo con l’autore. 

                

            

        

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...