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In un libro di Sandra Berriolo storie, streghe, contadini, religione a Erli, archetipo dell’entroterra ingauno

Si intitola semplicemente Erli, ma il sottotitolo è chiarificatore: Vita quotidiana di contadini, guerre, preti, streghe. E’ l’ultima fatica, storica e letteraria, di Sandra Berriolo, albenganese da sempre, ma da sempre ancorata alle radici familiari (a Erli c’è una borgata che si chiama Berrioli, per dire) nel piccolo, suggestivo paese dell’Alta Valle Neva. L’opera, frutto di ricerche certosine negli archivi, da quelli della Diocesi di Albenga e Imperia, e quelli genovesi. La scrittura di Sandra, però, non è quella dello “storico barboso”, ma come in altri suoi libri (come non ricordare la monumentale opera sul basilico o i più scanzonati “C’era un ragazzo che come me”, sui complessini della Riviera negli Anni ‘60 e ‘70 o “Mangiavamo pane e olio” con i sogni giovanili di chi è cresciuto nell’Albenga del boom economico e ora ha i capelli bianchi) riesce a tenere l’alto e il basso in una prosa accattivante e coinvolgente. Il libro, edito dalle Edizioni del Delfino Moro, verrà presentato ad Albenga sabato 18 novembre, alle 17, all’Auditorium San Carlo mentre a Erli sarà protagonista domenica 26 novembre, attorno alle 17, dopo le celebrazioni della Patrona Santa Caterina nell’oratorio di San Giovanni Evangelista.

Commenta l’editore Diego Delfino: “Si tratta di un volume basato su ricerche negli archivi storici per raccogliere quelle informazioni sulla vita del paese che ancora non erano state edite. Gli argomenti spaziano dalla storia civile alla storia della parrocchia e alla vita quotidiana per terminare con un capitolo elaborato da Simone Bergallo sull’arte ecclesiastica del paese. Il libro, in formato A4, è composto da 170 pagine con circa 100 immagini di cui molte inedite riguardanti cartografie e documenti degli archivi. Quest’opera è di interesse in particolare per tutta la popolazione della Val Neva  e di prestigio per la comunità e fornisce uno spaccato molto serio e curioso sulla vita politico-sociale di un caratteristico borgo ligure e delle sue evoluzioni nella storia, senza tralasciare la vita quotidiana. L’obiettivo del volume è infatti presentare la storia di un paese e delle zone ad esso collegate attraverso la vita delle persone e  la loro organizzazione sociale: si analizzano così i risultati di tale struttura sociale, risultati che comprendono l’arte, le comunicazioni, l’economia, la demografia, la religione e i ruoli ad esso collegati. E’ di fatto uno studio che rende più chiara ad un pubblico generico l’importanza delle realtà site nell’entroterra ligure, la loro storia e la loro influenza nel tessuto dell’intera zona ingauna”.

Sandra Berriolo spiega così il contenuto di Erli: “Se la grande Storia è fatta dalle persone bisogna indagare sulla piccola storia quotidiana. I registri parrocchiali svelano le spese per acquistare una statua ma anche i piccoli riti di una comunità. Ci sono poi i documenti notarili e i registri delle Curie Criminali che riportano altri spaccati di vita con i difficili rapporti tra singoli e tra essi e le istituzioni. Ho indagato indietro nel tempo fin dove possibile, cercano i nomi dei paesani, le modalità  di gestione della comunità, il rapporto tra popolo e chiesa. Tutto ciò che ho scritto è documentato, niente storie popolari o leggende. Ma a volte la realtà  superava la fantasia anche secoli fa”.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...