La malattia dell’Alzheimer raccontata dal giornalista Aldo Repetto nel libro che verrà presentato ad Alassio

L’Alzheimer rappresenta la più frequente patologia neurodegenerativa, tanto che ne soffre più della metà di tutti i soggetti affetti da demenza, destinata purtroppo ad aumentare trattandosi di una malattia tipicamente associata all’invecchiamento. Una malattia che il giornalista Aldo Repetto conosce bene tanto che ha deciso di scrivere un libro autobiografico “A mia insaputa” che sarà presentato lunedì 26 agosto alle 21,15 presso i giardini del Comune. Un incontro pubblico organizzato dalla Biblioteca Civica, Gesco e Comune di Alassio. “Tra aneddoti e curiosità vi è anche un risvolto drammatico legato alla malattia dell’Alzheimer – sottolinea Mariacristina Boeri, consigliere alla Biblioteca – con cui Repetto ha dovuto fare i conti in famiglia. La serata vuole essere, infatti, anche un’occasione per sensibilizzare il pubblico nei confronti di questa subdola malattia che spesso nelle sue fasi iniziali quasi non si riconosce”.In Italia, uno dei Paesi più longevi al mondo, la patologia assume dimensioni rilevanti, con stime sulla popolazione anziana di importante ricaduta sociale. “Ho voluto cogliere l’occasione offerta dalla vicenda personale inserita nel libro di Aldo Repetto – aggiunge Mariacristina Boeri – per unire un momento di presentazione libraria all’opportunità di sentire dalla voce diretta di un testimone, i drammatici cambiamenti che, lo scatenarsi di questa patologia, genera nella vita di tutti i giorni”. La serata sarà moderata dallo scrittore e giornalista Daniele La Corte e si segnala che ogni provento derivante dall’acquisto del libro sarà devoluto all’Associazione Alzheimer Liguria, di cui lo stesso Repetto ricopre attualmente il ruolo di vicepresidente.

Aldo Repetto ha lavorato a Genova, Roma e Torino. Dopo il pensionamento ha svolto attività di consulenza per la comunicazione per enti e aziende. Ha pubblicato alcune edizioni di “Dal volante alla forchetta” e un romanzo breve dal titolo “Una guida di Pompei”.
In questo ultimo lavoro racconta alcuni significativi episodi della sua infanzia e il suo percorso professionale “a sua insaputa” sviluppatosi da poco meno che fattorino a Vice Direttore.

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