Emozionante: se l’Arnasca d’Argento 2022 dovesse essere archiviata in una sola parola non ce ne sarebbe una migliore per descriverla. Andiamo con ordine, cercando di riavvolgere il nastro di una giornata cominciata con il sole, spezzata a metà dalla pioggia e conclusa all’asciutto, ma con i lontananza un gioco di lampi e saette che pirografavano il cielo di Bezzo.
Appuntamento alle 15, ma prima di arrivare al castello di Bezzo, una fermata all’area pic nic, dove i partecipanti al corso di muretti a secco, sotto la guida di Samuele Cama, hanno concluso il mosaico fatto con la tecnica del muretto a secco e con quella, tradizionale in Liguria, del risò. Ora il nome ARNASCO risplende, con sassi bianchi, in una cornice fatta con i sassi dei muretti a secco.
Il sole, che sino a quel momento sembrava voler smentire ancora una volta i previsori dell’Arpal, improvvisamente lascia il posto alle nuvole che non ci pensano un attimo a lasciar cadere le prime gocce, preludio di una pioggia rigenerante per gli ulivi, un po’ meno per i partecipanti alla giornata dedicato all’ulivo. Cambio di programma obbligatorio, convegno e premiazione si spostano al teatro di Arnasco. Arrivano gli ospiti, i soci della Cooperativa Olivicola di Arnasco, il sindaco di Arnasco Matteo Mirone, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Piana, il presidente della Lega Cooperative di Savona Mattia Rossi, quello regionale delle cooperative di Comunità Pucci La Marca e tanti amici dell’Olivicola. Si comincia e, come da tradizione, a fare gli onori di casa è il presidente della coop, Luciano Gallizia. Breve storia del legame tra olivo e la comunità di Arnasco, fatta di momenti belli ed altri meno belli, di ricchezza e povertà e poi la parola a Gianluca Bico che fotografa la situazione olivicola ad Arnasco portando un dato molto interessante: il paese, oggi, ha gli stessi abitanti di un secolo e mezzo fa, significa che dopo lo spopolamento degli Anni ‘60 e ‘70 la qualità della vita, la bellezza del posto, la vicinanza con la costa ha portato centinaia di famiglie a ripopolare il paese. Discorso lungo da analizzare, ma davvero interessante. Tomaso Bodini, giovane olivicoltore e agrotecnico della cooperativa, ha parlato di futuro, dei tanti problemi dell’entroterra, della necessità di interventi (non tanto aiuti, piuttosto una burocrazia più snella ed efficiente) da parte della politica.
Poi Samuele Cama sui muretti a secco, e qui l’emozione si fa palpabile: dopo la spiegazione su storia, tradizione da non far scomparire e tecnica, il finale poetico: in un’opera d’arte la cornice esalta la tela, nell’uliveto ligure, con i muretti a secco, non si comprende quale sia la tela e quale la cornice tanta è la bellezza. Non a caso l’arte dei muretti a secco è Patrimonio dell’Umanità Unesco, e la cultura dell’olivo la sta per diventare…Da Arnasco è partita una richiesta di maggiore collaborazione a Regione e Lega Coop per valorizzare questo patrimonio, anche in ottica turistica, e i primi si sono arrivati convinti!
Poi la consegna dell’Arnasca d’Argento, andata ad Ottavio Traverso, giornalista specializzato in comunicazione agroalimentare, amico della Cooperativa Olivicola. Il Premio Gianni Alberti, invece, è andato ancora una volta all’Istituto Agrario di Albenga. Una targa di ringraziamento, della seria “Caramba che sorpresa”, è andata a Piero Bruno, frantoiano grande amico della coop.
Il tempo volge, se non al sereno, all’asciutto. Ci si sposta al castello di Bezzo dove, purtroppo, la nebbia copre la Piana e offusca la splendida vista. Poco male, sul palco davanti a quella che un tempo era la cappella del fortilizio, Pino Petruzzelli, attore, autore, regista e tante altre cose ancora porta in scena “Vite nei boschi”, il suo ultimo spettacolo, coinvolgente, emozionante, poetico, bellissimo. Poi Erika Manna, giornalista di Repubblica con un suo reportage su Arnasco tra storia e modernità. La giornata si conclude con i tradizionali ravioli di Marika, Trattoria Da Bianca (la regina dei ravioli), la granaccia di Gallizia 1250 e la musica di Enzo Viaggio (emozionanti le sue canzoni) e Santino Viaggio, mentre in lontananza, sul mare, i fulmini disegnano ricami in un cielo nero di nuvole che bugiardamente promettono pioggia…Al prossimo anno.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…