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Le nocciole liguri, cibo povero diventato eccellenza

In Piemonte, in Langa soprattutto, la grande industria dolciaria (Ferrero, per non fare nomi, ma non solo lei, ovviamente), da anni richiedeva nocciole per le sue creme al cioccolato. La “tonda gentile”, in primo luogo, particolarmente ricercata per l’uso in pasticceria. Cortemilia, provincia di Cuneo, confine con la Val Bormida ligure, è considerata la capitale di questo tipo di nocciola, buonissima, protagonista di una torta “sbrisolona” di antica bontà. Oggi, in Langa, sono tanti, tantissimi gli agricoltori che hanno deciso di puntare sulla nocciola, da una parte un bene, dall’altra un male (le monoculture, la storia insegna, non sono mai un bene assoluto).

La Liguria, che parte di Langa ha in se, non ha certo questo problema di monocultura. I noccioleti, che il nostro entroterra ha, da Ventimiglia a Sarzana, sono quasi spontanei, spesso lasciati alle sorti della natura, difficile, se non in pochi casi, siano curato e sfruttati a dovere. Eppure, secondo la storia, la nocciola in Liguria è datata al 2.500 A.C, così è datata, secondo gli storici/archeologi il ritrovamento di nocciole fossili nelle torbiere di Rezzoaglio, in val d’Aveto. Ma la storia delle nocciole in Liguria, come quella delle noci, per dire, racconta di storie di fame, di cibo gratuito, di raccolta, lavorazione (nel Ponente, Valle Arroscia e Valle Impero, le nocciole sono state utilizzate per preparare sughi e intingoli, prima con aglio, olio, porro, poi, dopo lo “sdoganamento” del pomodoro, utilizzate addirittura al posto della carne per un “tuccu”, un sugo, saporito e buonissimo, per condire ravioli di magro o lazarene di Vendone, paste con farine miste, grano e castagne). E poi…poi c’è il “Misto Chiavari”, una vera eccellenza di una zona agra e povera. Scrive l’amico Sergio Rossi, il “cucinosofo”: “Il Misto Chiavari, miscela variabile composta soprattutto da Tapparona, Dall’Orto, Sraeghetta, Bianchetta e Del Rosso, unite a piccole quantità di Menoia, Longhera e Trietta. Il rilancio attuale delle nocciole Misto Chiavari passa per la rivalutazione del loro valore reale legato al concetto più autentico di biodiversità agricola”.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...