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Nel centro storico a scoprire il ghetto di Genova

Proseguono anche a marzo le iniziative di Enjoy Genova, il cartellone di percorsi guidati alla scoperta dei tesori artistici e architettonici della Liguria in compagnia di esperti e archeologi, a cura di Cooperativa Archeologia (www.enjoygenova.it).

 

Domenica 4 marzo, il percorso le guide porteranno i visitatori nell’antico ghetto ebraico di Genova, un’occasione per ripercorrere la storia di un quartiere carico di memoria ed emozioni. Le origini del ghetto risalgono al 1660, momento in cui, per cercare di dare un impulso agli affari della città, diminuiti dopo la peste del 1656, fu consentito l’inserimento degli ebrei a Genova prima vietato. L’area dell’antico ghetto ebraico di Genova forma un quadrilatero irregolare delimitato da via del Campo, via Lomellini, piazza della Nunziata e via delle Fontane. La cintura esterna costituita da queste strade, caratterizzata da antichi palazzi nobiliari ed edifici religiosi, racchiude al suo interno un reticolato di stretti vicoli, con modeste abitazioni, storicamente destinate ai ceti sociali meno abbienti e oggi per la maggior parte in stato di degrado. Le principali strade interne sono vico della Croce Bianca (tra piazza della Nunziata e Via del Campo), vico del Campo e vico di Santa Sabina; perpendicolari a questi, vico di Untoria, vico dei Fregoso e vico degli Adorno. Quest’ultimo era un tempo abitato dall’omonima famiglia che, nel punto in cui la strada sbocca in Via Lomellini, appose una lapide probabilmente in ardesia recante la scritta: “Pax huic domui” (Pace a questa casa). Nel corso dei secoli l’area del Ghetto, poco conosciuta dagli stessi genovesi, ha subito un progressivo degrado sia in termini di patrimonio edilizio sia in riferimento al tessuto sociale

 

Ingresso a pagamento alle visite, prenotazione obbligatoria allo 335 1278679 e a enjoygenova@archeologia.it Per ulteriori informazioni www.enjoygenova.it A tutti i partecipanti sarà distribuita la fidelity card per collezionare i timbri e ottenere una visita gratuita

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...