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Parla Massimo Lupi: “Ecco perchè ho venduto la mia cantina che quest’anno compie 60 anni”

“Sono soddisfatto, grazie a questa operazione Cantine Lupi hanno trovato casa in un gruppo capace, con una mentalità imprenditoriale che si sposa con una grande passione per l’agroalimentare. E questo proprio nell’anno dei festeggiamenti per i sessant’anni di Casa Lupi. Certo, l’intenzione era quella di celebrare il compleanno con una festa, ma l’emergenza Covid ha bloccato tutto”: Massimo Lupi esordisce così nel commentare la vendita dell’azienda di famiglia. Una vendita che ha sorpreso il mondo del vino ligure.

“Non deve sorprendere, il mondo del vino in Liguria è in trasformazione, la frammentazione delle cantine rende fragile un settore che, dal punto di vista del prestigio e dell’interesse dei consumatori, è in forte espansione. Ho deciso di cedere Casa Lupi a Peq Agri perchè ho capito che Marco Luzzati ha le idee chiare, ha garantito una continuità aziendale assumendo Alex Berriolo, l’enologo di Casa Lupi, i vertici dell’azienda e io stesso continuerò a lavorare in azienda. Personalmente, dopo anni di problemi quotidiani, tecnici ed amministrativi, da risolvere ogni giorno potrò essere un po’ più rilassato, sapendo di fare parte di un grande gruppo”, racconta ancora Massimo.

La storia di Casa Lupi nasce nel 1960 quanto Tommaso Lupi, nativo di Dolcedo, esperienze come cuoco (passione che lo accompagnerà sino alla morte), a 24 anni decide di seguire la propria passione e fonda l’azienda. Viene recuperato un edificio del 1300 nel cuore di Pieve di Teco e trasformato in una cantina moderna e all’avanguardia, ancora oggi sede dell’azienda agricola. La cantina Lupi non nata da contadini ma da imprenditori  che non avevano vigneti: una debolezza che trasformarono in un punto di forza. Riuscirono infatti a mettere in piedi una rete formidabile di conferitori. Negli anni Ottanta nei loro torchi si pigiavano le uve di 110 viticoltori, arrivando a superare le 100 mila bottiglie annue. I vini di Tommaso (tra le collaborazione enologiche quella con il grande Donato Lanati) conquistano non solo la Riviera, ma anche i palati di critici raffinati come quello di Mario Soldati (amante dell’Ormeasco, definì i vigneti di Pornassio e Acquetico tra i più belli al mondo) e una bottiglia di Vermentino di Casa Lupi finì in un film cult di Hollywood ,The Sleepers, splendida e cupa pellicola del 1996 con un cast stellare, da un giovanissimo Brad Pitt a Kevin Bacon, da Robert De Niro a Dustin Hoffman sino a Vittorio Gassman.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...