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Perchè solo Alassio ricorda Marino Perisotto? Una riflessione di Paolo Tavaroli

Oggi Paolo Tavaroli, presidente e anima del Circolo fotografico San Giorgio, ci propone una interessante riflessione.

 

E’ anche merito di un fotografo professionista ingauno, quel Mino Amandola che ha a lungo lavorato in Lombardia e che a Milano ha conosciuto il grande Marino Parisotto, rimanendogli vicino per quanto possibile quando è venuto a vivere in Liguria, l’aver risvegliato le coscienze sul caso dell’autore che, ad Alassio, ha trascorso l’ultima parte della sua vita e vi è recentemente venuto a mancare per la sua morte sopraggiunta in un ospedale lombardo, nel silenzio assordante dei media nazionali.
Subito sostenuto e assecondato dal sindaco Melgrati, da esponenti locali della cultura e blog locali, Mino ha almeno “gettato – con educazione e misura- un sasso nello stagno”, come si suol dire. 

Come è possibile che un fotografo così importante come Parisotto, conosciuto a livello internazionale, con alle spalle una miriade di lavori di altissimo livello, con brand da multinazionale, calendari celebri, ritratti a personaggi famosi, sia stato così velocemente dimenticato? Si chiede Paolo Ranzani, uno dei suoi collaboratori? Forse l’avrà chiesto lui, che ultimamente ha a lungo sofferto per una di quelle malattie che si fatica a nominare, specie quando colpiscono persone così attive e “vulcaniche”, ma come è possibile che non sia uscito neppure un articolo significativo su una rivista a carattere nazionale? Aggiungiamo: anche in considerazione delle ondate commemorative per altri grandi autori, ma che di recente hanno spesso raggiunto toni “coccodrilleschi”?

Dal Ranzani pesco qualche riga di una biografia sintetica, tanto per capire il livello fotografico di Parisotto. 

“Marino Parisotto nasce da genitori italiani 54 anni fa a Toronto, Canada. Segue la sua famiglia che fa ritorno in Italia e stabilitosi a Milano, frequenta l’università Cattolica del Sacro Cuore con specializzazione in Economia e Commercio. Inizia una attività di dirigente di una agenzia pubblicitaria specializzata in moda e design “LE OFFICINE CREATIVE”.

Con il tempo la sua passione per la fotografia prende corpo e ha il sopravvento sull’attività di pubblicitario e marketing director. Le sue esperienze lavorative lo portano ad incontrare subito brands leaders. La sua carriera da fotografo inizia relativamente tardi ma con frutti inaspettati e interpreta subito marchi come Armani, Givenchy, Swarowsky, Baccarat, Rochas, Mikymoto, Bergrdoff & Goodmann, Sachs Fifth Avenue, La Perla, Jimmy Choo, Tiffany, Campari, Mercedes, Alfa Romeo, ritrae attori come Hugh Grant, Eva Mendez, Daniel Day Lewis, Eva Green, Penelope Cruz, Nicholas Cage, Charlize Theron, Michael Fassbinder, Maria Karl Brandauer, Udo Kyer.”

Quasi tutti, consumando un buon caffè, abbiamo potuto vedere e ricordiamo i suoi scatti del calendario Lavazza. In uno dei bar di Albenga che io e l’amico Mino frequentiamo, ho voluto realizzare un “piccolo omaggio” al maestro, ritraendovi una giovane e simpatica barista. Nella foto Martina è accostata proprio ad una celebre immagine di Parisotto, autore della bellezza che ritraeva con maestosità eroica e originale, divenendo uno dei più famosi fotografi di glamour e moda, richiesto dalle celebrità per il proprio ritratto. Fermata un momento mentre lavora, la ragazza nelle mie intenzioni, vuole mostrare quella bellezza non subito evidente che possiede la grazia della gioventù, e alberga in ogni giovane donna, a ben vedere.

Riferimenti:

https://www.phocusmagazine.it/marino-parisotto-e-morto-e-lo-ha-fatto-in-un-silenzio-assurdo/

https://www.savonanews.it/2022/12/30/leggi-notizia/argomenti/solidarieta-1/articolo/alassio-ricorda-il-grande-fotografo-scomparso-marino-parisotto-melgrati-un-grande-amico-della-nos.html

 

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...