Questa settimana Paolo Tavaroli, presidente e anima del Circolo fotografico San Giorgio, ci propone ancora una bella e suggestiva fotografia di una sensibile iscritta al Circolo..
“La ritrattistica ha una lunga storia pittorica, ma al sorgere della “strana” arte nuova che intrappolava la luce per scrivere le sue storie, ha subito intrigato i suoi nuovi seguaci: i fotografi. Chi tra di loro si è dedicato maggiormente al ritratto ha subito compreso che su un punto avevano ragione i pittori: un ritratto deve cogliere qualcosa della personalità e magari delle spirito della persona immortalata. Che cosa rende interessante questo ritratto fotografico di Silvana Zaza? Sono tanti gli elementi da tenere in considerazione e spesso li illustrano docenti e corsi di ogni genere: il soggetto, la luce, la posizione, un gesto, un particolare che illustri la persona ritratta, l’attrezzatura, la posa, e così via. La questione è che ciò che conta davvero passa per un’alchimia: quella specie di “magia” che si viene a generare tra la sapiente interpretazione e miscelazione di tutti questi elementi (e altri ancora) con gli osservatori. Qualcosa difficile da spiegare appieno e che dipende, tra l’altro, dalla sensibilità dell’interprete che non è mancata, per il piacere dei nostri occhi, alla brava autrice del San Giorgio di Albenga”.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…