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Slow Food Day, successo per la condotta di Albenga, Finale e Alassio

Un centinaio di firme raccolte per sostenere la candidatura del Pesto al mortaio come Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco, una decina di nuovi associati, una trentina di bambini che hanno partecipato ai laboratori con lievito madre e farine antiche e tanta allegria: è il bilancio dello Slow Food Day che sabato 21 aprile ha animato Fior d’Albenga.

 

La Condotta di Albenga, Finale e Alassio, guidata dalla rieletta Monica Maroglio, ha animato la piazzetta dei Presidi dove erano presenti i formaggi di pecora brigasca, gle asparagi violetti di Albenga, i carciofi di Perinaldo, la zucca di Rocchetta (non ancora presidio ma oggi sull’Arca di Slow Food) e il birrificio 44 di Albenga. Al mattino Anna Cricenti, dietista e appassionata educatrice, ha insegnato ad un nugolo di bambini come preparare una sorta di pan brioches con lievito madre (nel pomeriggio nuovo laboratorio per fare la focaccia). In attesa della cottura, graditissimi i Baxin di Albenga, appena cotti, gentilmente portati da Paolo Bria. Nel salottino delle interviste Stefano Pezzini (cioè chi scrive…) ha intervistato a intervalli più o meno regolari i protagonisti dei presidi Slow Food, ma anche produttori appassionati come Manuela Ricci, che a Castelbianco coltiva grani antichi, Andrea Bronda, che a Vendone cura la biodiversità dell’olio nel frantoio di famiglia, Luigino Berra che con due amici ha dato vita al primo birrificio di Albenga superando ostacoli burocratici di ogni tipo. Poi lo show cooking di Cinzia Chiappori dell’Osteria del Tempo Stretto, che ha fatto assaggiare una ricetta semplice quanto buona come gli asparagi violetti tagliati, crudi (e nessuno sapeva si potessero gustare anche così), assieme a petali di begonia, olio e pepe su un letto di marò (un pestato di fave fresche, menta e maggiorana) accompagnati da pane di lievito madre e oer dolce un birrami sù, dove i biscotti sono inzuppati una birra scura del birrificio 44. Tra i visitatori della piazzetta del gusto il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, l’assessore Alberto Passino, il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai e il consigliere di minoranza Eraldo Ciangherotti che, a sorpresa, ha voluto iscriversi a Slow Food. Nulla sarebbe stato possibile senza il prezioso aiuto di Gianta Venerucci (il figlio di Monica, che a dispetto dei suoi 13 anni è già un competente gourmet) e Sandro Scarpa, ex fiduciario e appassionato cultore di cibo e di storie di cibo. La giornata si è conclusa con un brindisi di arrivederci con vini della tenuta Torre Pernice di Albenga e del consorzio Vite in Riviera.

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...