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Slow Food presenta Terra Madre Salone del Gusto 2018

«È di questi giorni la fusione di due multinazionali, Monsanto e Bayer. Cambiano nome ma la sostanza è la stessa. E noi non ce ne dimentichiamo. Insieme potranno anche avere tutti i miliardi del mondo, ma la loro potenza non è comparabile a quella della moltitudine delle nostre comunità. Neanche la millesima parte». È uno dei passaggi più significativi dell’intervento del presidente di Slow Food Carlo Petrini che oggi, 6 giugno, alla Nuvola Lavazza ha partecipato alla presentazione del programma di Terra Madre Salone del Gusto 2018 che si terrà a Torino dal 20 al 24 settembre. Giunta alla dodicesima edizione, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il coinvolgimento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell’ambito delle attività previste per l’anno del cibo italiano.

 

Il fondatore della Chiocciola ha anche annunciato alcune novità per la XII edizione del più importante evento dedicato al cibo buono, pulito, sano e giusto e all’agricoltura di piccola scala in tutto il mondo. «Al centro di Terra Madre c’è il concetto distintivo di comunità – ha proseguito -. A Torino organizziamo una grande operazione di fraternità mondiale. Non sarebbe giusto, in un appuntamento di festa come il nostro, non pensare ai concittadini che non possono godere di questa festa. Quindi abbiamo pensato di recuperare dalle nostre tradizioni i barachin (i contenitori portavivande degli operai in fabbrica): nei cinque giorni dell’evento di settembre ci saranno centinaia di ragazzi che distribuiranno barachin con pietanze preparate dagli chef di Terra Madre Salone del Gusto a 5 mila famiglie bisognose o a persone sole che non possono uscire di casa e partecipare ai nostri eventi. La festa gliela portiamo a casa, perché questa è la cultura del cibo: non solo per chi ha soldi, ma per tutti».

Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia: «Dal 2016 abbiamo avviato un percorso di dialogo e apertura verso un numero di persone più ampio possibile. A settembre proseguiamo questo cammino e auspichiamo una partecipazione sempre più grande, che sia vera e attiva verso i processi di cambiamento sui quali ci confrontiamo, per un evento in cui tutti possano partecipare e non come semplici visitatori. Terra Madre Salone del Gusto ci rinvigorisce per proseguire nel nostro lavoro, per dare forza alle comunità in tutto il mondo, per continuare a essere moltitudine verso un cambiamento positivo».

La scelta del tema #foodforchange, il cibo per il cambiamento, ha l’obiettivo di offrire ai partecipanti all’evento spunti e buone pratiche da replicare ogni giorno, a casa. Ma non è l’unico argomento al centro del confronto. Slow Food ha costruito il programma con il contributo delle migliaia di delegati di Terra Madre nel mondo e ha deciso di approfondire anche le questioni sempre molto attuali delle popolazioni indigene e dei migranti. «Il cibo è un potente motore di integrazione – ha detto Abderrahmane Amajou, responsabile progetto Migranti della Chiocciola -. I migranti sono un motore potente per l’economia. Insieme, ad esempio, cercheremo di capire perché, nonostante ci sia una legge sul caporalato in Italia, succedano ancora episodi tragici come quello accaduto in Calabria a Soumaila Sacko , solo l’altro giorno».

Il programma completo, le ultime notizie e la possibilità di riservare gli appuntamenti su prenotazione sono su www.salonedelgusto.it. Sempre on line è possibile acquistare in prevendita il biglietto d’ingresso a Lingotto Fiere: molto accessibile il prezzo (5 euro il biglietto singolo e 20 euro l’abbonamento per i cinque giorni, oltre i diritti di prevendita). L’incasso, al netto dei costi di gestione, verrà interamente destinato a finanziare il “diritto di partecipazione” dei delegati di Terra Madre e i progetti della rete Slow Food in Africa. Nei giorni dell’evento, il costo del biglietto di ingresso singolo acquistato alle casse è 10 euro.

Food for Change è il tema dell’edizione 2018, a partire dal progetto stesso della manifestazione, diffuso e aperto, fino ai contenuti dei forum e delle conferenze, perché Slow Food ritiene che il cibo sia il più potente strumento per avviare una rivoluzione lenta, pacifica e globale: se si vuole cambiare il mondo, cominciamo dai piccoli gesti quotidiani, come la scelta consapevole delle materie prime che usiamo per realizzare le nostre ricette. Se lo facessimo tutti, vedremmo gli effetti sulla qualità e salubrità dei prodotti, sulla tutela degli ecosistemi e della biodiversità, sui mercati globali e la distribuzione delle risorse. Sulla vita di ogni giorno.

 Un evento che si diffonde in tutto il Piemonte con le occasioni di scambio tra delegati e cittadini ospiti nelle famiglie delle oltre 120 Città di Terra Madre e i Tour DiVini, 15 itinerari (organizzati insieme alle Condotte Slow Food del territorio) per scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche della regione e gustare i prodotti più significativi nei luoghi in cui nascono.

 

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Stefano Pezzini
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio...