In quell’angolo che sa di passione e tradizione, una piccola bomboniera dove raccontare storie, miti, leggende che sanno di mare, di pescatori, di fatica e sangue, dove spesso la preghiera, per la gente che affronta il mare, ha spesso la forma di bestemmia, venerdì 11 settembre si torna a parlare di cibo. All’inizio del Molo di Coenda, a Laigueglia, regno della cultura materiale, non minore di quella dei libri si parlerà di cundijun, cibo anarchico e cangiante, aperto alle contaminazioni e all’inclusione.
A parlarne sarà chi scrive, Stefano Pezzini, Emilio Grollero, che ha curato i testi delle letture di Simonetta Tassara, mentre gli intermezzi musicali saranno di Giampaolo Grollero. L’appuntamento è per venerdì 11 alle 18, e alla fine ci sarà anche un assaggio di cundijun. Ovviamente non si parlerà solo di cundijun, ma anche di madre e nonna, capponadda e cappon magro, nicoise e pan bagnà…
L’incontro è a cura dell’Associazione sportiva e Mestei e Signui, congrega di innamorati di Laigueglia e delle sue tradizioni, così come gli aderenti alla Vecchia Laigueglia. Due tavolini, quattro sedie, un microfono, un grande cuore che incornicia le barche dei pescatori e il mare per raccontare Laigueglia, il suo mare, le sue tradizioni.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…