Maurizio “Pupi” Bracali, giallista, commediografo, musicologo e tanto altro ancora, è un grande appassionato di trekking e conosce ogni sentiero della collina ligure. Da oggi racconterà ai nostri lettori delle belle passeggiate da fare ni fine settimana o quando il tempo lo permette. Ecco la prima
L’ispettore Calcagno si bloccò con la biro a mezz’aria.
Questa non la sapeva proprio. Il suo duello settimanale con Bartezzaghi, sulle pagine della Settimana Enigmistica, che a volte vinceva e altre no, in quel momento era a un punto morto. Rilesse la definizione: il nome popolare con cui è conosciuto il corbezzolo. Ma com’era possibile? Come poteva non saperlo? I corbezzoli erano la sua passione e nel periodo di maturazione Ottobre/Novembre, ne faceva incetta andandoli a raccogliere nel parco del Castello Borelli tra Ceriale e Borghetto dove fruttificavano numerosi.
I corbezzoli avevano avuto addirittura un ruolo importante nella risoluzione di un’inchiesta di qualche anno prima, e lui, di quel frutto particolare di cui era goloso e che non aveva commercio a causa della sua fragilità, sapeva quasi tutto.
Sapeva gli altri nomi meno conosciuti come arbuto o albastro e persino il nome scientifico Arbutus Unedo attribuitogli da Plinio il Vecchio che con quell’Unedo ironico e sarcastico (in latino: ne mangio uno solo) aveva voluto significare che quando ne hai degustato uno non si ha più voglia di continuare con un secondo o un terzo.
In effetti non tutti apprezzavano i corbezzoli, molti non conoscevano neppure questo tipico e particolare frutto selvatico di macchia mediterranea a pochi chilometri dalle coste marine né tantomeno la sua pianta cespugliosa a volte anche a foggia di alberello sempreverde che al di là della fruttificazione è comunque una bellissima e rinomata pianta ornamentale.
Eppure nonostante questa poca conoscenza il corbezzolo, inteso come pianta, fin dal Risorgimento era uno dei maggiori simboli italiani poiché il verde delle foglie, il bianco dei fiori e il rosso fuoco del frutto ricordano i colori della bandiera italiana, paragone con il tricolore che trova spazio persino in un paio di poesie di Giovanni Pascoli dedicate a questa pianta..
L’ispettore Calcagno adesso ricordava che in quella lontana inchiesta era stato un barattolo di marmellata di corbezzoli a metterlo sulle tracce giuste per risolvere l’indagine, ma a lui piaceva mangiarli nature, senza lavorazioni e manipolazioni.
Benché sapesse che se ne otteneva un raro e pregiato miele, (poiché le api in Autunno sono meno attive), dal sapore amarognolo, un leggero vino frizzante a bassa gradazione alcolica, una preziosa acquavite, marmellate e liquori vari, a lui piaceva masticare quelle dolcissime e fragilissime bacche spugnose rosso fuoco con tutti quei semini infinitesimali che si incastravano tra i denti più di quelli delle more, dei fichi o delle fragole.
Calcagno sapeva anche che in erboristeria il decotto di foglie di corbezzolo era un ottimo diuretico con proprietà astringenti e antisettiche mentre i frutti avevano effetti antidiarroici. Ma nonostante sapesse tutto questo, il nome popolare richiesto dalla definizione enigmistica non lo conosceva proprio. Apprezzando così tanto i corbezzoli non poteva darla vinta a Bartezzaghi; decise pertanto di aiutarsi con gli incroci e vinse il duello: ciliegia marina fu la soluzione alla domanda.
Avrebbe dovuto pensarci; era piuttosto logico vista la somiglianza estetica con la ciliegia e la vicinanza della macchia mediterranea alle zone costiere.
Calcagno lo sapeva, il corbezzolo cresceva in Nordafrica, sulle due coste dell’Adriatico e in quasi tutte le macchie mediterranee in vicinanza del mare. Pensò ai luoghi vicino a lui dove lo aveva trovato più volte assaporandone i frutti: nella Val Ponci sopra Finale Ligure, sul percorso trekking Sentiero dell’Onda tra Albenga ed Alassio, nei pressi del Santuario alassino della Madonna della Guardia e, ancora più vicino, sulle pendici del Monte Piccaro tra Ceriale e Borghetto. Lo schema di parole crociate era ormai risolto, aveva vinto contro Bartezzaghi. Calcagno soddisfatto posò penna, Settimana Enigmistica e si preparò ad uscire. Era la fine di Ottobre, il periodo giusto, i corbezzoli sulle colline a poca distanza lo stavano aspettando.
Maurizio Pupi Bracali
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…