Ormai si può tranquillamente chiamare “mister 34 chilometri”, quasi avesse un contapassi nel cervello, perchè anche oggi Sergio Giusto, l’artista camminatore che sta percorrendo il sentiero di San Martino dall’Ungheria alla Riviera (assistito dal suo “badante” Gianfranco “Feroce” Radini che lo segue e lo precede alla guida del loro camper), ha percorso gli “ormai consueti” 34 chilometri giornalieri. Il paesaggio è nuovamente cambiato, saliscendi, si, ma tra vigneti e chiese, tante chiese. Ecco il racconto di Sergio di questa tappa slovena che da Kercaszomor, lo ha portato a Maribor, una città, non un borgo.
“Stiamo decisamente cambiando paesaggio, quest’oggi ha attraversato vigneti e boscaglie, ma soprattutto ho incontrato tantissime chiese, cappelle votive, piloni votivi. La religione, il cattolicesimo, in questo lembo d’Europa è fortissima. Addirittura, nel pomeriggio, ho sentito musica sacra proveniente da una grande cantina. Mi sono incuriosito e sono entrato, ebbene una decina di persone stava lavorando in cantina ascoltando musica religiosa, quasi la colonna sonora di questo mio cammino nato nel nome di San Martino, il santo che non solo è il simbolo dell’unità europea, ma anche il patrono dei vignaioli. A parte questo, a Maribor siamo stati accolti da un assessore che ci ha fatto da cicerone. Domani saremo accolti in Comune e visiteremo poi alcuni aziende della zona, ci sarà uno scambio di prodotti e regali, e andremo a visitare quella che è considerata la vite più antica del mondo, un momento di grande emozione, non c’è dubbio. Anche venerdì saremo impegnati in pubbliche relazioni, con scambi di prodotti e regali, insomma si comincia a fare sul serio per promuovere Albenga e, soprattutto, il sentiero di San Martino”, commenta Sergio. A domani.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…