La prima tappa vera, a piedi, è trascorsa via liscia pr Sergio Giusto, l’artista camminatore di Albenga che ha deciso di ripercorrere il “sentiero di San Martino” per unire l’Ungheria, l’allora villaggio natale del santo, Zombathely Kalvario, all’Isola Gallinara dove Martino visse qualche anno da eremita. La prima tappa, 34 chilometri, ha portato Sergio a Kormend. Ecco il racconto della tappa.
“Non è stato un cammino difficile, ho attraversato parti di bosco, sentieri curati e ben segnalati, con continui richiami al cammino di San Martino, edicole votive, segnali, chiesette, e ampi spazi della Pannonia, una grande pianura molto simile alla nostra Padana, del resto questa parte d’Ungheria, nel passato, era considerata uno dei granai d’Europa. Le persone che ho incontrato sono accoglienti e simpatiche, incuriosite di questo pellegrino con il foulard giallo dei Fieui di caruggi. Ho anche avuto qualche momento di timore quando un cerbiatto mi ha puntato e mi è venuto incontro di corsa, ma alla fine mi ha scansato. Niente di particolare, comunque, al punto che alla fine si è anche fatto fotografare…”, racconta Sergio mentre, a bordo del camper guidato da Gianfranco “Feroce” Radini si stava riposando in attesa della cena. Il menù? Carne, probabilmente di capriolo…, forse una vendetta. A domani sera con la terza tappa.
Vecchio cronista alla Stampa, mai saggio…